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Metodologie per la progettazione di software orientato agli agenti

L'ingegneria del software [6] è una disciplina assai giovane in confronto ad altre quali l'ingegneria civile, ambientale, telecomunicazioni; solo verso la fine degli anni '60 (1969) si capì che descrivere in modo rigoroso poggiandosi su basi teoriche era condizione necessaria (ma non sufficiente!) per poter sviluppare sistemi software soddisfacenti le richieste sempre più pressanti dell'ambiente universitario e di ricerca prima, industriale-commerciale poi.
Volendo ricostruire cronologicamente l'evoluzione della produzione di software, possiamo identificare tre diversi approcci che si sono succeduti nel corso degli anni:
· arte;
· artigianato;
· industria.
Nei primi anni '70 solo poche persone, specialisti nel settore scientifico-tecnologico, come matematici e fisici, sentono il bisogno di progettare algoritmi assai complessi capaci di elaborare un grosso quantitativo di dati sfruttando i calcolatori presenti in quel periodo. In questa fase il progettista di software è tipicamente una persona in grado di esprimersi in modo rigoroso e formalizzato, come richiesto dagli elaboratori. L’applicazione sviluppata non ha necessità di sopravvivere a lungo, in quanto una volta che sono stati raggiunti i risultati voluti può essere tranquillamente cestinata. L'arte di concepire software è ancora alla fase embrionale; tipicamente il progettista coincide con l'utente del software stesso.
Successivamente si passa ad una fase nella quale gli utenti finali del prodotto sono tipicamente persone con solide basi tecnologiche distinti dalla figura del progettista. Già da ora, seppur ancora non perfettamente definito, il concetto di ingegneria del software (software engineering, SE) diviene centrale per poter analizzare, progettare ed implementare sistemi software molto complessi: nascono così le società che producono software per il mercato, le cosiddette software house. Rispetto alla situazione iniziale, nella quale prevalevano aspetti di lavoro individuale e creativo (il software come arte), si passa a una situazione di lavoro di piccoli gruppi specializzati (il software come artigianato), spesso di alto livello di professionalità.
Da parte di chi sviluppa del codice per il mercato, inizia una riflessione su come sia possibile fornire del software di alta qualità e, soprattutto, con un approccio che permetta di affrontare temi cruciali come l'organizzazione del processo di lavoro interno all'azienda, il controllo dei costi gestione delle risorse umane e tecnologiche. Nasce progressivamente l'esigenza che la produzione di software venga vista come un'industria, nell'accezione comune che ne diamo: sostanzialmente il lavoro deve essere pianificato e coordinato.
In una visione industriale diviene obbligatorio definire i concetti, e la terminologia usata: secondo quanto riportato dal Software Engineering Institute (SEI, http://www.sei.cmu.edu/) l'ingegneria è
l'applicazione sistematica di conoscenza scientifica per la creazione e costruzione di soluzioni efficaci (anche rispetto ai costi) dei problemi pratici al servizio del genere umano,
mentre l'ingegneria del software è
una forma di ingegneria che applica i principi dell'informatica e della matematica per il raggiungimento di una soluzione efficace (anche rispetto ai costi) a problemi software.
Una definizione di software è
l'insieme di codice, programmi, eventuale documentazione associata, test e dati relativi all'operatività di un sistema di elaborazione.
Alla definizione di software contribuiscono anche fattori di tipo tecnico e organizzativo-gestionale. Ciò che distingue l'ingegneria del software da altre discipline è la complessità di capire, progettare, costruire un frammento di software. In definitiva, l'ingegneria del software si occupa dello studio dei processi relativi alla concezione, costruzione, deployment, evoluzione e utilizzo di prodotti software.

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10 Parte 1 Ingegneria del Software 1 Introduzione L'ingegneria del software [6] è una disciplina assai giovane in confronto ad altre quali l'ingegneria civile, ambientale, telecomunicazioni; solo verso la fine degli anni '60 (1969) si capì che descrivere in modo rigoroso poggiandosi su basi teoriche era condizione necessaria (ma non sufficiente!) per poter sviluppare sistemi software soddisfacenti le richieste sempre più pressanti dell'ambiente universitario e di ricerca prima, industriale-commerciale poi. Volendo ricostruire cronologicamente l'evoluzione della produzione di software, possiamo identificare tre diversi approcci che si sono succeduti nel corso degli anni: • arte; • artigianato; • industria.

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Vita
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Camerino
  Facoltà: Scienze e Tecnologie
  Corso: Informatica
  Relatore: Flavio Corradini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 258

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