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Il mentoring a contrasto della dispersione scolastica

Il Mentoring è un tipo di relazione uno ad uno che si instaura tra un adulto o ragazzo con maggiore esperienza (Mentor), e un giovane (Mentee) che incontra delle difficoltà durante il suo percorso di crescita, ed è finalizzato a facilitare la crescita educativa, personale sociale di quest’ultimo. In Italia il Mentoring viene introdotto ufficialmente nel 1998 e ne è rappresentazione l’Associazione Mentoring Usa/Italia. L’ambito di applicazione del modello è quello scolastico, per cui si rivolge a studenti che frequentano le scuole primarie e secondarie (dalle elementari fino al primo biennio delle scuole superiori), a rischio di dispersione scolastica, ossia il processo mediante cui si verificano ritardi, rallentamenti e uscite anticipate dal percorso scolastico. In Italia i dati più recenti del M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca), relativi all’anno scolastico 2003/04, sulla dispersione scolastica nelle scuole primarie e secondarie, mettono in evidenza che mentre nella scuola primaria il fenomeno è a livelli assai contenuti e costanti nel tempo, nelle scuole secondarie tale dato è in aumento. Con il presente studio si cercherà di verificare quanto il modello Mentoring Usa/Italia risulti efficace nel prestare aiuto a ragazzi che presentano delle difficoltà di cui la scuola ne è espressione, affiancando ad uno studente una persona amica a cui fare riferimento durante il percorso di crescita, e contribuire in tal modo a contrastare la dispersione scolastica nel nostro paese. In particolare si andrà a verificare se attraverso il supporto del Mentor i ragazzi a fine anno manifestano la presenza di cambiamenti scolastici ed emotivi vantaggiosi. Lo studio si sviluppa in seguito alla sperimentazione del modello Mentoring Usa/Italia promossa dal M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Scientifica) nell’anno 2004/05 per contrastare la dispersione scolastica in Italia. Al progetto hanno aderito due scuole secondarie di secondo grado oggetto del medesimo studio, costituito da studenti Mentee a rischio di dispersione scolastica. Oltre al Gruppo Sperimentale, la ricerca ha previsto anche un Gruppo di Controllo rappresentato da studenti aventi le stesse caratteristiche dei Mentee.

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5 INTRODUZIONE Prima di addentrarci nello studio di un argomento a molti sconosciuto è importante definire il concetto sul quale verterà il presente lavoro: il Mentoring. Il termine prende spunto dall’antica Mitologia greca, Mentore era l’amico di Ulisse, il protagonista dell’Odissea di Omero. Il suo ruolo per Ulisse non fu solo quello di un semplice amico, infatti quando l’eroe greco partì per la guerra di Troia, lasciò la cura di suo figlio Telemaco a Mentore e questi lo educò affinché da grande diventasse forte e coraggioso come suo padre. Ispirandosi al mito greco nasce il New York State Mentoring Program l’esperienza più significativa di Mentoring negli USA, lanciata nel 1987 da Matilda Raffa Cuomo, moglie dell’ex governatore dello Stato di New York Mario Cuomo. Il modello americano prevede di aiutare una persona in difficoltà a sviluppare le proprie potenzialità e ad inserirsi con successo nella realtà sociale, attraverso il supporto di una persona significativa. Ma cos’è il Mentoring? Il Mentoring è un tipo di relazione uno ad uno che si instaura tra un adulto o ragazzo con maggiore esperienza (Mentor), e un giovane (Mentee) che incontra delle difficoltà durante il suo percorso di crescita, ed è finalizzato a facilitare la crescita educativa, personale sociale di quest’ultimo. In Italia il Mentoring viene introdotto ufficialmente nel 1998 e ne è rappresentazione l’Associazione Mentoring Usa/Italia. L’ambito di applicazione del modello è quello scolastico, per cui si rivolge a studenti che frequentano le scuole primarie e secondarie (dalle elementari fino al primo biennio delle scuole superiori), a rischio di dispersione scolastica, ossia il processo

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Informazioni tesi

  Autore: Catia Pepe
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Vito Giacalone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 126

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