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Il diritto di accesso agli atti e ai documenti presso la Pubblica Amministrazione

Lo strumento del diritto di accesso è stato introdotto nell'ordinamento Italiano dalla legge n.241 del 1990. Il principio di trasparenza è alla base di tale legislazione, che è risultata essere in questi anni indispensabile per la difesa dei cittadini dinanzi ai tribunali amministrativi. La dottrina si è divisa su più punti riguardanti il diritto di accesso in particolar modo si è discusso sulla natura giuridica di tale diritto, sospesa ancora oggi tra diritto soggettivo e interesse legittimo con le pesanti ripercussioni che tale dicotomia provoca sul piano processuale. La legge 241/1990 è stata profondamente riformata dalla L. n. 15 del 2005, che ha innovato il diritto di accesso cercando di trovare un equilibrio con la normativa sul diritto alla riservatezza (c.d. privacy) prepotentemente affermatasi negli ultimi anni. Il mio lavoro è stato quello di analizzare le decisioni giurisprudenziali più innovative prodotte nell'arco temporale di questi quindici anni e osservare come queste siano state recepite dalla riforma del 2005. Ho cercato di soffermarmi anche sulle varie interpretazioni dottrinali riguardanti il diritto di accesso, in particolare sulle dispute nate dai limiti all'accesso apposti dal legislatore quali: il segreto di Stato, la politica economica, la difesa nazionale e la riservatezza dei terzi. Ho analizzato infine le novità della L. 15/2005 ponendo in risalto gli eventuali problemi che tali modifiche potrebbero creare e gli obiettivi che il legislatore si è preposto di raggiungere.

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3 Premessa Tra i principi dell’attività amministrativa, quello della trasparenza ha conosciuto negli ultimi decenni una crescita esponenziale e un’affermazione da parte di diversi ordinamenti democratici particolarmente significativa. Naturale corollario di tale principio è il pieno riconoscimento del diritto di accesso agli atti e ai documenti in possesso della pubblica amministrazione. Nel nostro ordinamento, per anni dominato dal criterio della segretezza dell’azione amministrativa, è stato compito della dottrina enucleare e porre accanto a quelli di legalità, imparzialità e buon andamento, formalmente riconosciuti dall’articolo 97 della Costituzione, il principio della trasparenza. La piena attuazione nell’ordinamento di tale principio è merito del legislatore del 1990 che con la Legge 7 agosto 1990, n. 241 1 ha dato vita al fondamentale strumento dell’accesso, diventato un capitolo centrale del più ampio diritto all’informazione amministrativa. Ora dopo quindici anni di decisioni giurisprudenziali e di sporadici interventi legislativi, con la legge 11 febbraio 2005, n. 15 si è ritenuto opportuno riscrivere in diversi punti la disciplina dell’accesso. Intendo, con questo studio, esporre le principali innovazioni della recente riforma, trattare i punti sostanziali e processuali ancora e maggiormente 1 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, in particolare il capo V, artt. dal 22 al 28. Conosciuta come legge sulla trasparenza.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Paolucci
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Teramo
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Sandro Pelillo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 168

FAQ

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Parole chiave

art. 97 costituzione
c. a. d. a
comitato dei ministri delconsiglio d'europa
consiglio di stato
d. lgs. n.196 del 2003
difensore civico
diritto all'informazione
diritto alla riservatezza
diritto di accesso
diritto soggettivo o interesse legittimo
giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo
legge n. 15 del 2005
legge n. 675 del 1996
legge n.241 del 1990
principi costituzionali
principio di trasparenza
privacy
segreto di stato
sicurezza e difesa nazionale
t.a.r.

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