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Impiego dei toolkit nelle comunità di pratica

La tesi tratta tre dei più attuali temi inerenti lo sviluppo nuovo prodotto: comunità di pratica, lead users e toolkit. Oltre ad argomentare quanto, il principale scopo prefissato nella tesi, è stato quello di ricercare se, almeno dal punto di vista dell’utilizzatore, una possibile fusione tra tollkit e comunità sia allettante; ossia, poter sviluppare non più individualmente, ma cooperando con altri utenti, perseguendo insieme lo stesso progetto, risulti essere attraente. Per capire ciò è stata svolta una ricerca che ha visto la partecipazione di due diversi campioni, ai quali sono state proposte domande per comprendere il loro reale interesse a sviluppare una scarpa da calcio (in questo caso) tramite un toolkit con caratteristiche da comunità.
I risultati ottenuti sono significativi ed importanti per lo scopo inizialmente prefissato. Infatti, i membri dei due campioni hanno dimostrato un maggior interesse per lo sviluppo “di gruppo”, e sono emerse altre importanti elementi rilevanti ai fini pratici. Resta da comprendere se anche le aziende possano essere interessate a quest’idea, la quale potrebbe portare loro ulteriori benefici commerciali.

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1 INTRODUZIONE Nel mondo moderno con il quale quotidianamente ci relazioniamo, le aziende devono confrontarsi con un continuo evolversi delle necessità del consumatore. Se negli anni cinquanta, per rispondere al semplice bisogno di trasferirsi da un luogo ad un altro ci si “accontentava” di un’automobile che disponesse delle caratteristiche basilari, oggigiorno invece il consumatore desidera disporre di un mezzo di trasporto che lo soddisfi “a 360 gradi”; nel caso specifico dell’automobile non esiste più il solo bisogno di spostarsi, ma inoltre sorge quello di essere comodamente avvolti dal sedile, disporre di una temperatura ottimale all’interno dell’abitacolo, poter ascoltare musica se lo si desidera, disporre di prestazioni motoristiche elevate con consumi ridotti,ecc… Da questo semplice esempio si nota una certa linearità tra crescita dei bisogni e sviluppo tecnologico:all’aumentare dei primi evolve di pari passo anche la tecnologia: più accresce la sensazione di dover soddisfare nuovi bisogni (reali o fittizi essi siano), più è stimolato lo sviluppo tecnologico e di conseguenza più quest’ultimo è in grado di proporre nuovi prodotti. Su questo comune modello si basano tuttora la maggior parte delle aziende produttrici: esplicitandolo ulteriormente, il consumatore viene visto esclusivamente come una fonte di bisogni che l’azienda deve cercare di cogliere in anticipo rispetto ai concorrenti e proporre nel minor tempo possibile una soluzione adeguata al problema, lasciando la mansione dello sviluppo progettuale esclusivamente ad ingegneri o comunque ad un reparto, interno od esterno all’azienda, di ricerca e sviluppo. Naturalmente, col trascorrere dei decenni la varietà dei bisogni è salita esponenzialmente e questo ha comportato un loro parziale soddisfacimento; infatti le aziende, per incapacità nel gestire le risorse e la produzione, o per l’impossibilità di creare un’economia di scala con un particolare prodotto, non hanno saputo rispondere a questo grande differenziamento dei bisogni. In tal caso, se un consumatore necessitasse di un prodotto specifico che però nel mercato non riesce a reperire, o “attende” il suo inserimento nel mercato, oppure è costretto a svilupparlo personalmente o almeno modificare opportunamente un prodotto con caratteristiche simili a quello desiderato. In quest’ultimo caso, il consumatore dovrà perciò disporre di un insieme di strumenti (toolkit) che gli permettano di ottenere quanto desiderato. Un kit costituito da martello e cacciavite può rappresentare un semplice esempio di toolkit da utilizzare per modificare un prodotto fisico se si vuole soddisfare un bisogno specifico. Come accade nella maggioranza dei casi, una necessità non contraddistingue un singolo individuo, ma è comune a più persone, (si pensi al caso degli sport estremi, nei quali le modifiche ai prodotti adoperati sono frequenti) le quali possono venire in contatto attraverso comunità specializzate, associazioni o club a cui appartengono, incontrandosi anche di persona nel caso di riunioni o cene; però, molto più di frequente, i consumatori si ritrovano nelle comunità on-line. Difatti, nel

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Fior
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Roberto Filippini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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Parole chiave

community
comunità di pratica
development
development new product
lead users
learning by doing
new product
nuovo prodotto
open source
sviluppo nuovi prodotti
sviluppo nuovo prodotto
toolkit
trial and error

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