Skip to content

Il meccanismo comunitario di protezione civile: dalla sua istituzione all'attuale tentativo di integrazione con il sistema europeo di difesa civile per la gestione delle crisi

Le descrizioni e le analisi sviluppate nel presente lavoro intendono dare una visione generale della protezione civile nel contesto europeo attraverso una comprensione oggettiva delle iniziative attivate da parte delle Istituzioni comunitarie.
L’obiettivo è di delineare un quadro aggiornato ad agosto 2007 del sostegno comunitario alle possibilità nazionali di affrontare le gravi emergenze, nonché fornire spunti anche critici di riflessione sulle reali possibilità che tale progetto possa compiersi.
L’argomento è stato sviluppato sui seguenti tre capitoli:
1. Il Meccanismo Comunitario di Protezione Civile
2. Il miglioramento del Meccanismo Comunitario di Protezione Civile
3. Il tentativo di integrazione con il sistema europeo di gestione delle crisi.
L’elaborato è infine corredato di considerazioni e conclusioni finali.
Il contributo europeo nell’ambito di protezione civile nasce dopo l'incredibile serie di calamità naturali e catastrofi ambientali che avvennero, nei Paesi dell’Unione Europea e nei paesi candidati, alla fine degli anni ‘90, dal terremoto in Grecia e Turchia al naufragio della petroliera Erika in Francia, dalle alluvioni agli incendi boschivi che colpirono molti Stati tra cui l'Italia.
A seguito di questi ed altri gravi eventi, la Commissione Europea maturò la necessità di adottare dei provvedimenti comuni diretti ad un maggior coordinamento degli interventi di protezione civile in caso di catastrofe.
L’ipotesi che venne formulata si incentrava sulla costituzione di un meccanismo che consentisse agli Stati membri di mettere in comune le risorse di protezione civile su scala europea: il “Meccanismo Comunitario di protezione civile”. Questo avrebbe dovuto necessariamente rispettare le competenze nazionali ottemperando ad una delle regole comunitarie basilari, ossia il principio di sussidiarietà, e perseguire nel contempo l’obiettivo di sostenere e incoraggiare gli sforzi nazionali negli interventi da compiere in caso di calamità.
Tale strumento avrebbe inoltre dovuto consentire la possibilità di organizzare rapidamente provvedimenti supplementari a livello europeo, attingendo alle risorse offerte da altri Paesi che, su richiesta di quello colpito da un’emergenza, gli avrebbero dato la possibilità di aumentare le proprie capacità di protezione civile in misura sufficiente per poter sostenere le risorse nazionali impegnate negli interventi di soccorso.
La realizzazione di tale primario obiettivo rendeva necessaria l’assunzione, da parte della Commissione europea, di un ruolo di coordinamento nonché l’espressa volontà degli Stati membri di mettere a disposizione un adeguato numero di accorgimenti di protezione civile per prestare soccorso ad altri Paesi. Si è quindi avviata la costituzione di una base giuridica che si è concretizzata nell’ottobre 2001 dando vita al “Meccanismo Comunitario di protezione civile” al fine di agevolare la cooperazione per fronteggiare gravi emergenze verificatesi all'interno o all'esterno della Comunità compreso l'inquinamento marino.
A seguito delle “lezioni apprese” nelle esperienze dei primi cinque anni di attività per il Meccanismo è iniziata una seconda fase, quella del rinnovamento al fine di migliorare ed adeguare lo strumento anche alle nuove contingenti necessità. Gli spunti per proporre una serie di migliorie sono venuti soprattutto dagli interventi che sono stati effettuati per numerose inondazioni e incendi forestali in Europa, il disastro dello tsunami nell'Asia sud orientale (2004), l'uragano Katrina negli Stati Uniti (2005) e i terremoti a Bam, in Iran (2003) e in Pakistan (2005) ma non solo.
Purtroppo alcuni Paesi europei, nel frattempo, hanno dovuto fronteggiare anche un nuovo genere di emergenza che, nella Decisione istitutiva del Meccanismo, non è citata tra le cause che originano emergenze: la minaccia terroristica.
Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, ed in particolare in seguito agli efferati attentati di Madrid (2004) e Londra (2005), su proposte della Presidenza e del coordinatore antiterrorismo, il Consiglio dell'Unione europea ha adottato una strategia antiterrorismo, con la quale l'Unione si impegna a combattere il terrorismo a livello globale. Il ruolo guida per affrontare questo genere di minaccia non ricade però nella sfera di competenze della Commissione (primo pilastro), come previsto dai trattati istitutivi che distribuiscono in tre pilastri le aree politiche dell’Unione, ma in quello relativo alla Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC - secondo pilastro), disciplinata dal titolo V del trattato sull’Unione Europea.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
2 INTRODUZIONE Dopo l'incredibile serie di calamità naturali e catastrofi ambientali che avvennero nei Paesi dell’Unione Europea, e nei paesi candidati, alla fine degli anni ‘90, dal terremoto in Grecia e Turchia al naufragio della petroliera Erika in Francia, dalle alluvioni agli incendi boschivi che colpirono molti Stati (tra cui l'Italia), dal cedimento di una diga sul Danubio che portò ad un gravissimo inquinamento delle acque, all'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio in Olanda, la Commissione Europea maturò la necessità di adottare dei provvedimenti comuni diretti ad un maggior coordinamento degli interventi della protezione civile in caso di catastrofe. L’ipotesi che venne formulata si incentrava sulla costituzione di un meccanismo che consentisse, agli Stati membri, di mettere in comune le risorse di protezione civile su scala europea. Le descrizioni e le analisi sviluppate nei capitoli del presente lavoro intendono dare una visione generale del contesto, una comprensione oggettiva delle iniziative attivate per dare sostegno comunitario alle possibilità nazionali di affrontare gravi emergenze, nonché spunti anche critici di riflessione sulle reali possibilità che tale progetto possa compiersi. Il “Meccanismo Comunitario di protezione civile” avrebbe dovuto necessariamente rispettare le competenze nazionali ottemperando ad una delle regole comunitarie basilari, ossia il principio di sussidiarietà, e perseguire nel contempo l’obiettivo di sostenere e incoraggiare gli sforzi nazionali negli interventi da compiere in caso di calamità. Tale strumento avrebbe quindi dovuto consentire principalmente la possibilità di organizzare rapidamente provvedimenti supplementari a livello europeo, attingendo alle risorse offerte da altri Paesi che, su richiesta di quello colpito da un’emergenza, gli avrebbero dato la possibilità di aumentare le proprie capacità di protezione civile in misura sufficiente per poter sostenere le risorse nazionali impegnate negli interventi di soccorso.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Rodolfo Giovannini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Coordinamento delle attività di Protezione Civile
  Relatore: Alessandro Belsito
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 57

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi