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Un giornale interculturale, il caso de ''il Tamburo'' di Bologna. Evoluzione e caratteristiche dei media multiculturali

“Si potrebbe dire che in Italia esistono due migrazioni. Una è costituita dai processi di mobilità geografica che da decenni coinvolgono il nostro paese, modificando la composizione della sua popolazione e contribuendo a cambiare la vita sociale” . “La seconda(...) è quella che appare a intervalli regolari nel discorso pubblico italiano e che conduce in buona parte una vita propria, indipendentemente dalle caratteristiche dei processi migratori reali.” Utilizza slogan, posizioni, parole e topoi retorici “per conferire un’illusione di profondità a quanto si afferma e, soprattutto, per ottenere un’adeguata copertura giornalistica” . E’ proprio da questa considerazione che prende avvio il mio lavoro di ricerca. Dalla convinzione della necessità di sviluppare un “discorso pubblico” migliore sulla società italiana in relazione ai fenomeni migratori. Un discorso che inizi a pensare all’Italia come un Paese in cui convivono culture e stili di vita differenti e che riesca ad armonizzare questa società grazie anche ad una corretta rappresentazione mediale delle sue molteplici facce. Un mutamento che va accompagnato a processi di elaborazione e auto-riflessione pubblica, rispetto al quale i media rappresentano oggi “l’arena privilegiata e quasi naturale” .
I mass media italiani, come sottolineato nell’elaborato, non sempre riescono a fornire un supporto per un discorso informato e completo sull’immigrazione. Proprio su questa base, ho deciso di concentrare il mio lavoro su un settore nascente dell’informazione: i media multiculturali. Negli ultimi anni, infatti, si stanno diffondendo alcuni media promossi dagli immigrati stessi, da alcune associazioni o dalle istituzioni che potrebbero mettere in dubbio il ruolo predominante dei media mainstream nella costruzione del discorso pubblico sull’immigrazione. La mia analisi quindi si è concentrata su una specifica iniziativa multiculturale, il mensile “Il Tamburo” di Bologna. La scelta di questo giornale è stata stimolata da alcune sue caratteristiche specifiche: innanzi tutto la lingua utilizzata, l’italiano. Secondariamente l’intento dichiarato de “Il Tamburo” di riferirsi ad un pubblico differenziato e la composizione mista dei collaboratori, italiani e stranieri.
Il lavoro di ricerca ha tentato di comprendere se e come i media multiculturali, e nello specifico “Il Tamburo” nel territorio bolognese, possano rappresentare arene rinnovate di pubblica discussione e quanto questi media possano fornire agli immigrati stessi le informazioni utili per integrarsi e partecipare al dibattito pubblico e agli italiani una conoscenza appropriata della realtà che li circonda.
Il primo capitolo, di natura introduttiva, ha tentato di fornire il quadro dell’incidenza del fenomeno migratorio in Italia, attraverso dati e statistiche aggiornate. A questo quadro è stato affiancato quello che, invece, i mass media tradizionali presentano quotidianamente. L’incongruenza fra le due immigrazioni mi ha spinta ad analizzarne sia le ragioni, nel processo di produzione dell’informazione, sia le conseguenze, supportate dalle diverse teorie sugli effetti dei media. La conclusione del capitolo, quindi, si è concentrata sull’emergere di istanze comunicative diverse da quelle tradizionali seguendo un modello teorico che descrive le modalità con cui i problemi pubblici riescono a farsi strada nelle arene comunicative . Nel secondo capitolo, quindi, si è proceduto a delineare le tendenze ed esperienze di giornalismo sociale. I media multiculturali sono stati analizzati come una delle declinazioni del giornalismo sociale, caratterizzati dall’essere prodotti da immigrati e/o a loro diretti. All’interno di questo settore ho rintracciato le caratteristiche comuni a tutti i media che lo compongono e le differenze fondamentali fra essi sottolineando anche l’emergere di una attenzione del mondo commerciale al target costituito dagli immigrati. Ho poi seguito il loro cammino comune, all’interno della Piattaforma dei Media Multiculturali e il processo di istituzionalizzazione del settore. Dal terzo capitolo si entra nello specifico dell’ analisi sul territorio regionale e poi cittadino. Dopo aver analizzato l’incidenza del fenomeno migratorio in Emilia Romagna, mi sono concentrata sulle politiche locali per l’integrazione e la promozione dei media multiculturali. Per arrivare poi a descrivere la nascita di uno specifico prodotto: “Il Tamburo”, un mensile promosso da due cittadini camerunesi a Bologna ed edito dalla Cooperativa sociale Felsimedia. Nell’ultimo capitolo, quindi, l’analisi è andata a delineare “Il Tamburo”, mensile dell’intercultura a Bologna. Le pratiche redazionali sono state indagate grazie all’osservazione etnografica da me effettuata all’interno della redazione. Ad esse è stata poi affiancata l’analisi delle interviste effettuate ai collaboratori del giornale e successivamente l’analisi del contenuto dello stesso.

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6 Introduzione “Si potrebbe dire che in Italia esistono due migrazioni. Una è costituita dai processi di mobilità geografica che da decenni coinvolgono il nostro paese, modificando la composizione della sua popolazione e contribuendo a cambiare la vita sociale” 1 . Processi cruciali, che hanno degli effetti quotidiani sulla nostra vita, che creano solidarietà, attivano conflitti, producono risorse, vincoli e possibilità di innovazione. “La seconda migrazione è quella che appare a intervalli regolari nel discorso pubblico italiano e che conduce in buona parte una vita propria, indipendentemente dalle caratteristiche dei processi migratori reali.” 2 Utilizza slogan, posizioni, parole e topoi retorici “per conferire un’illusione di profondità a quanto si afferma e, soprattutto, per ottenere un’adeguata copertura giornalistica.” 3 . Le opinioni diffuse nei media, infatti, presentano una caratteristica comune: l’ignoranza rispetto al tema su cui si discute. Ignoranza manifestata da molti giornalisti, politici, opinionisti e accademici che “ritengono ancora possibile parlare in termini perentori di un fenomeno senza prendersi prima la briga di conoscerlo anche solo superficialmente” 4 . Le citazioni sopra riportate sono estrapolate dall’introduzione a un lavoro di ricerca empirica sui fenomeni migratori in Italia, un lavoro che afferma la necessità di studiare il fenomeno migratorio “dal didentro” per riuscire a parlarne adeguatamente. E’ proprio da questa considerazione che prende avvio la mia ricerca. Dalla convinzione della necessità di sviluppare un “discorso pubblico” migliore sulla società italiana in relazione ai 1 Decimo, F., Sciortino, G., (a cura di) Reti migranti, Bologna, Il Mulino 2006 p.7 2 Ibidem 3 Ibidem p.9 4 Ibidem

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Informazioni tesi

  Autore: Gaia Farina
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione sociale e istituzionale
  Relatore: Pina Lali
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 239

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