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La figura dell'imprenditore nel diritto commerciale

In questa tesi ho voluto analizzare la complessa figura dell’imprenditore nell’ambito del diritto commerciale.
Ho innanzitutto esaminato i requisiti espressamente richiesti dall’articolo 2082 del codice civile per poter ottenere la qualifica di imprenditore (attività produttiva, organizzazione, economicità dell’attività e professionalità), il che ha messo in evidenza come ci siano molteplici interpretazioni relative a tali requisiti, spesso tra loro in netta contrapposizione.
Quindi, ho voluto analizzare i requisiti che, invece, non sono esplicitamente richiesti (scopo di lucro, destinazione al mercato e liceità dell’attività svolta), valutando se questi siano o meno indispensabili al fine dell’ottenimento della qualifica di imprenditore. E, anche, in questo caso emergono nette contrapposizioni di opinioni, tra coloro che li ritengono indispensabili e coloro che li ritengono superflui.
Una volta delineati i caratteri che contraddistinguono, a livello generale, l’imprenditore, ho esaminato la figura dell’imprenditore in maniera più specifica, analizzando le varie categorie di imprenditori, distinte dal codice civile in base all’oggetto dell’attività (imprenditore agricolo e imprenditore commerciale), alla dimensione dell’impresa (piccolo imprenditore e imprenditore medio-grande) e alla natura del soggetto che esercita l’impresa (impresa individuale, impresa societaria e impresa pubblica). In particolar modo mi sono concentrato sulla figura dell’imprenditore commerciale, analizzando le peculiarità dello statuto speciale che il codice civile ha previsto specificamente per tale categoria di imprenditore (l’iscrizione nel registro delle imprese con effetti di pubblicità legale, le scritture contabili, la disciplina della rappresentanza commerciale e le procedure concorsuali), in aggiunta allo statuto generale dell’imprenditore, destinato a tutti gli imprenditori. Si tratta di una disciplina che ha carattere essenzialmente pubblicistico, in quanto finalizzato alla tutela degli interessi generali della collettività direttamente toccati dalle attività svolte dagli imprenditori commerciali.
In definitiva, dalla trattazione da me è effettuata, emerge in maniera evidente come il sistema delineato dal legislatore del 1942 per disciplinare la figura dell’imprenditore non brilli certo per linearità e chiarezza, comportando per questo motivo non pochi problemi applicativi, e che tale sistema sia costruito, soprattutto, intorno alla figura dell’imprenditore commerciale, cosa che è chiaramente dimostrata dal fatto di aver previsto una specifica disciplina per tale categoria di imprenditore, in aggiunta allo statuto generale.

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PREMESSA In questa tesi ho voluto analizzare la complessa figura dell’imprenditore nell’ambito del diritto commerciale. Ho innanzitutto esaminato i requisiti espressamente richiesti dall’articolo 2082 del codice civile per poter ottenere la qualifica di imprenditore (attività produttiva, organizzazione, economicità dell’attività e professionalità), il che ha messo in evidenza come ci siano molteplici interpretazioni relative a tali requisiti, spesso tra loro in netta contrapposizione. Quindi, ho voluto analizzare i requisiti che, invece, non sono esplicitamente richiesti (scopo di lucro, destinazione al mercato e liceità dell’attività svolta), valutando se questi siano o meno indispensabili al fine dell’ottenimento della qualifica di imprenditore. E, anche, in questo caso emergono nette contrapposizioni di opinioni, tra coloro che li ritengono indispensabili e coloro che li ritengono superflui. Una volta delineati i caratteri che contraddistinguono, a livello generale, l’imprenditore, ho esaminato la figura dell’imprenditore in maniera più specifica, analizzando le varie categorie di imprenditori, distinte dal codice civile in base all’oggetto dell’attività (imprenditore agricolo e imprenditore commerciale), alla dimensione dell’impresa (piccolo imprenditore e imprenditore medio-grande) e alla natura del soggetto che esercita l’impresa (impresa individuale, impresa societaria e impresa pubblica). In particolar modo mi sono concentrato sulla figura dell’imprenditore commerciale, analizzando le peculiarità dello statuto speciale che il codice civile ha previsto specificamente per tale categoria di imprenditore (l’iscrizione nel registro delle imprese con effetti di pubblicità legale, le scritture contabili, la disciplina della rappresentanza commerciale e le procedure concorsuali), in aggiunta allo statuto generale dell’imprenditore, destinato a tutti gli imprenditori. Si tratta di una disciplina che ha carattere essenzialmente pubblicistico, in quanto finalizzato alla tutela degli interessi generali della collettività direttamente toccati dalle attività svolte dagli imprenditori commerciali.

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Informazioni tesi

  Autore: Fabrizio Taldone
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Luciano Quattrocchio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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Parole chiave

articolo 2082 del codice civile
associazioni e fondazioni
attività produttiva
destinazione al mercato della produzione
diritto commerciale
economicità
imprenditore
imprenditore agricolo
imprenditore commerciale
impresa artigiana
impresa familiare
impresa illecita
impresa individuale
impresa per conto proprio
impresa pubblica
impresa societaria
liceità dell'attività svolta
organizzazione
piccolo imprenditore
professionalità
professioni intelletuali
scopo di lucro
statuto dell'imprenditore commerciale
statuto generale dell'imprenditore

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