Skip to content

Suoni colorati. La sinestesia come strumento di comunicazione.

Sicuramente la maggior parte delle persone avranno sentito parlare di "sinestesia" in qualità di nota figura retorica, che consiste nell'accostare due termini appartenenti a sfere sensoriali differenti (ad es.: suono nero, gusto appuntito, ecc.).
Sebbene a scuola sia stato insegnato che la sinestesia vive solo nel mondo della retorica, esiste una dimensione più concreta di questa parola, che riguarda una facoltà percettiva piuttosto rara, ma reale, esistente.
Ci sono persone, dette sinesteti, che possono esperire realmente dei suoni come neri, o dei gusti come appuntiti, i grafemi come colorati e altro ancora. Esistono tanti tipi di sinestesia, ossia dei modi di "percepire assieme", di esperire uno stimolo esterno tramite diverse modalità sensoriali.
La dissertazione qui esposta si propone di indagare maggiormente la sinestesia dell'ascolto colorato e di rispondere alle seguenti domande: la sinestesia rende più creativi? In quale misura gli artisti si sono avvalsi di connessioni sinestetiche nelle loro opere?
Può la sinestesia essere apprezzata e riprodotta anche dai non sinesteti?
Ma soprattutto: può la sinestesia essere uno strumento di comunicazione?
Partendo da un primo capitolo che costituirà la base scientifica su cui fondare l'intera ricerca, la tesi procederà con l'analisi di determinate opere artistiche di alcuni tra i poeti, musicisti e i pittori più famosi, per poi spostarsi (nel terzo capitolo) al mondo cinematografico con le avanguardie.
L'ultimo campo indagato sarà quello informatico, dove software di effetti grafici per i player musicali paiono riprodurre esattamente il meccanismo di associazione sinestetica tra udito e vista, regalando anche ai non sinesteti la possibilità di (ri)vivere connessioni cross-modali: i suoni colorati.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
  1 1. Storia: attraverso i secoli, chi ne ha parlato Quante volte, nelle lunghe ore di italiano e letteratura, capita di imbattersi nella sinestesia: una figura retorica che consiste nell’accostamento di termini che riguardano due sfere sensoriali diverse. Nulla di strano o particolare, sino a che si tratta di una mera divagazione, di una strategia poetica per accattivarsi i lettori; i poeti bramano la multisensorialità nelle loro opere. E non solo i poeti: gli artisti in genere hanno sovente auspicato all’evocazione di stati sensoriali differenti nel loro pubblico, cercando di strappare quante più reazioni emotive possibili. C’è però un altro aspetto della parola sinestesia, un volto che riguarda non più una semplice divagazione letteraria, ma un fenomeno fisico, possibile: una percezione multisensoriale, una caratteristica del cervello che consente - alle persone che la posseggono - di esperire uno stimolo in diversi sensi. E’ come se la figura retorica, da oggetto astratto relegato alla bidimensionalità di un foglio stampato, divenisse “reale”, di cui si può far conoscenza diretta col proprio corpo, con i propri sensi. Sulla propria pelle. Le documentazioni più antiche di questa percezione particolare, di questa mescolanza di sensi, risalgono probabilmente a Pitagora, nel VI secolo a.C., con la “musica delle sfere”, e ad Aristotele nel IV secolo a.C. con il “De Anima”, in cui egli cita un parallelismo rispettivamente tra ciò che è acuto o grave all’udito con ciò che è aguzzo o ottuso al tatto. Ancora Aristotele si fa portavoce di correlazioni particolari idiosincratiche della sinestesia: è ne “Il Senso” che scrive circa una possibile corrispondenza tra gusti e colori. Dopo un “gap” plurisecolare notevole, tracce di scritti sul fenomeno compaiono nel XVI secolo con Arcimboldo, per giungere finalmente agli scritti di Locke del 1690. Secondo una testimonianza di quest’ultimo, uno studioso cieco di sesso maschile cercava di comprendere il significato dei colori. Dopo vari ragionamenti, un giorno egli dichiarò di aver capito che cos’è il rosso porpora: lo definì come il suono di una tromba. Si potrebbe pensare a questa come ad una sorta di “similitudine”, o come una semplice idea, soggettivamente sorta in un uomo senza il dono della vista, desideroso di poter conoscere l’essenza dei colori. Ma questa associazione tra il suono e il colore riconduce immediatamente alle associazioni proprie della percezione sinestetica. Anche Isaac Newton, eclettico nei suoi studi, non poteva tralasciare diverse sperimentazioni vicine alle associazioni sinestetiche, alcune delle poche di quel genere e in quei tempi; egli creò una corrispondenza tra i colori dello spettro e le note musicali, avvalendosi del prisma e scomponendo la luce nei sette colori fondamentali, che assegnò a ciascuna nota. Nel suo trattato del 1704, “Optics”, si possono leggere i suoi studi e le sue prove pratiche a riguardo. Nel 1742 sarà invece Bertrand Castel, monaco gesuita, matematico e fisico, ad avvicinarsi a sperimentazioni che consistevano nell’associazione di luci colorate ai suoni, prodotti simultaneamente grazie al cosiddetto “clavecin oculaire”. Il fenomeno della sinestesia è, quindi, già ampiamente noto da circa quattro secoli, ma non ha mai goduto di una reale considerazione da parte della medicina, sebbene questa ne fosse a conoscenza (infatti risale al 1710 una trascrizione medica di un caso di sinestesia, probabilmente considerata una patologia o una sorta di malattia). Il motivo della mancanza di studi scientifici

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Luana Donetti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Cristina Meini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 125

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

ascolto colorato
avanguardie cinematografiche
comunicazione
cross-modali
crossmodale
cthugha
disney
effetti grafici
figure retoriche
g-force
kandinskij
kevin burfitt
malinowski
media player
nabokov
percepire assieme
percezione
pink floyd
pseudosinestesia
scriabin
sinestesia
sinesteta
syn-aisthesis
unione dei sensi

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi