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La riassicurazione

Qualsiasi soggetto ( singolo individuo, associazione, impresa, ecc.), presso il quale siano “ localizzati “ dei rischi, può trasferire ( almeno parzialmente ) ad altri soggetti alcuni di questi rischi. Tale trasferimento in genere avviene quando il complesso dei rischi supera un certo limite: questa “capacità di conservazione” dei rischi dipende da vari fattori, tra i quali uno dei più importanti è l’ammontare dei mezzi finanziari che possono essere utilizzati per coprire gli eventuali oneri derivanti dall’acquisizione del rischio.
Il trasferimento del rischio avviene mediante la stipulazione di contratti di assicurazione e il soggetto destinatario dei rischi trasferiti è quindi un assicuratore. Ovviamente ciò non toglie che anche un’ impresa di assicurazioni possa trovarsi in queste condizioni, ossia ritenere conveniente ridurre la propria esposizione aleatoria cedendo una parte dei rischi assunti, quindi “riassicurandosi”. In questo caso quest’impresa stipulerà con un’altra impresa assicuratrice, che agirà come riassicuratore, un opportuno contratto di riassicurazione.
La riassicurazione è quindi il contratto con cui l’assicuratore ( riassicurato) trasferisce una parte del rischio o dei rischi assunti ad un altro assicuratore ( riassicuratore), ferma restando l’estraneità dell’assicurato. Insieme alla coassicurazione è uno degli strumenti tipici previsti dal codice civile per la ripartizione del rischio tra più assicuratori.

La prima parte del mio lavoro mira ad evidenziare le evoluzioni normative della disciplina riassicurativa anche in riferimento alla sua vigilanza ed ai numerosi problemi di normative nazionali divergenti tra loro che ostacolavano un ulteriore sviluppo del mercato interno di suddetto istituto. A seguito di un’analisi svolta per ricercare una disciplina uniforme di in materia si è avuta la consapevolezza del mosaico di normative nazionali divergenti le quali, ostacolando lo sviluppo transfrontaliero provocavano uno stato di inefficienza nel commercio internazionale. La situazione è resa ancora più complicata dall’emergere di nuove tecniche per la ripartizione del rischio e di prodotti finanziari che hanno poco in comune con l’assicurazione e la riassicurazione tradizionali. Si cercherà di dimostrare poi come l’adozione di un quadro armonizzato per la vigilanza sulla riassicurazione porterebbe notevoli vantaggi sia all’interno dell’UE che a livello internazionale. Si parlerà infine del controllo sull’attività riassicurativa svolta a livello interno dall’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo.

La seconda parte del mio lavoro è incentrata fondamentalmente sul ruolo svolto dalla riassicurazione come strumento per la gestione dei grandi rischi, si cercherà altresì di dimostrare come stipulando un contratto si riassicurazione si possa avere un vantaggio sia del riassicuratore, sia dell’assicuratore e sia ( pur se indirettamente ) dell’assicurato. Si continuerà poi elencando ed analizzando le singole tipologie riassicurative presenti nel mercato italiano e si cercherà di capire in che modo ed in che misura venga preferita una tipologia ad un’altra, ai nostri occhi simile, per la ripartizione di grandi rischi.

Nel terzo ed ultimo capitolo si parlerà degli altri istituti utilizzati per la ripartizione del rischio ma del tutto differenti dalla riassicurazione. Si evidenzierà fondamentalmente la grande differenza tra la riassicurazione e la coassicurazione e si farà un breve excursus che permetterà anche ai meno esperti nel settore di comprendere le analogie e le differenze che intercorrono tra questi ed altri istituti utilizzati per la ripartizione di piccoli e grandi rischi all’interno del mercato nazionale e transfrontaliero.

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Capitolo I 1.1 Premessa Qualsiasi soggetto (singolo individuo, associazione, impresa, ecc.), presso il quale siano “localizzati” dei rischi, può trasferire (almeno parzialmente) ad altri soggetti alcuni di questi rischi. Tale trasferimento, in genere, avviene quando il complesso dei rischi supera un certo limite: questa “capacità di conservazione” dei rischi dipende da vari fattori, tra i quali uno dei più importanti è l’ammontare dei mezzi finanziari che possono essere utilizzati per coprire gli eventuali oneri derivanti dall’acquisizione del rischio. Il trasferimento del rischio avviene mediante la stipulazione di contratti di assicurazione e il soggetto destinatario dei rischi trasferiti è quindi un assicuratore. Ovviamente ciò non toglie che anche un’ impresa di assicurazioni possa trovarsi in queste condizioni, ossia ritenere conveniente ridurre la propria esposizione aleatoria cedendo una parte dei rischi assunti, quindi “riassicurandosi”. In questo caso quest’impresa stipulerà un opportuno contratto di riassicurazione con un’altra impresa assicuratrice, che agirà come riassicuratore. La riassicurazione è quindi il contratto con cui l’assicuratore (riassicurato) trasferisce una parte del rischio o dei rischi assunti ad un altro assicuratore (riassicuratore), ferma restando l’estraneità dell’assicurato; inoltre, insieme alla coassicurazione, è uno degli strumenti tipici previsti dal codice civile per la ripartizione del rischio tra più assicuratori. 1

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Informazioni tesi

  Autore: Fernando Sepe
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Marino Bin
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

FAQ

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Parole chiave

assicurazione
assicurazione plurima
coassicurazione
direttiva n. 2005/68/ce
gestione dei rischi
isvap
riassicurazione
riassicurazione facob

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