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La percezione dello sport da parte degli Europei e degli Italiani

“Lo sport fa parte del patrimonio di tutti gli uomini e di tutte le donne e niente potrà mai compensare la sua assenza”

Pierre De Coubertin

Quando parliamo di sport non possiamo dimenticare Pierre De Coubertin pedagogo e storico francese, conosciuto per essere stato il fondatore dei moderni Giochi Olimpici.
Nato da una famiglia aristocratica, venne ispirato da una sua visita ai college e alle università inglesi e americane, e si impegnò nel miglioramento del sistema educativo. Parte di questo miglioramento sarebbe stata affidata all'educazione sportiva, che pensava sarebbe stata una parte importante dello sviluppo personale dei giovani. Concepì una competizione internazionale per promuovere l'atletica e, grazie al crescente interesse mondiale per le olimpiadi antiche, nutrito dalla recenti scoperte archeologiche di Olimpia, escogitò una strategia per riportare in vita i Giochi Olimpici, strategia pienamente riuscita perché nel 1894 si svolsero i primi Giochi Olimpici ad Atene. Questo fu solo l’inizio di una lunga serie di importanti eventi sportivi.
Oggi esiste la medaglia Pierre de Coubertin (nota anche come "Medaglia del Vero Spirito Sportivo"), un riconoscimento dato dal Comitato Olimpico Internazionale a quegli atleti che dimostrano uno spirito di sportività nei Giochi olimpici. Questa medaglia è considerata da molti atleti e spettatori come il più grande premio che un atleta possa ricevere, persino più grande di una medaglia d'oro. Il Comitato Olimpico Internazionale la considera la sua più alta onorificenza.
È stata attribuita nel 1964, durante l'Olimpiade invernale ad Innsbruck, al bobbista italiano Eugenio Monti per la sportività dimostrata nei confronti della squadra britannica di bob a 2 formata da Tony Nash e Robin Dixon per aver prestato un bullone che permise loro di vincere la medaglia d'oro nella relativa competizione.
La mia ricerca è partita dalla lettura di varie ricerche pubblicate dalla Commissione Europea per poi sfociare nel caso Italia, dove lo sport nazionale è il calcio, il quale genera molto business, ma anche varie problematiche, specialmente di ordine pubblico. Ho cercato di analizzare un po’ alcuni aspetti che lo riguardano, facendo riferimento alle linee guida dettate dalla Commissione Europea e dalla FIFA per comprendere la percezione dello sport in Europa e in Italia.
Nella prima parte dedicata agli approcci e alle prospettive dello sport ho analizzato la genesi dello sport in Inghilterra e negli altri paesi europei, per poi affrontare il delicato tema dello sport in relazione alle classi sociali di appartenenza, per poi passare all’effettiva pratica di attività fisica nell’Unione Europea. Infine mi sono occupata del deterioramento dello sport.
Nella seconda parte dedicata al mutamento e diffusione degli sport in Europa e in Italia ho approfondito gli atti, i regolamenti, la dimensione economica e gli organi che si occupano di sport in Europa e in Italia: il Libro Bianco sullo Sport, le linee guida della Commissione, l’organizzazione dello sport e in ordine il CIO (Comitato Olimpico Nazionale), il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), la FIFA (Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche), l’UEFA (Unione delle Federazioni Calcistiche Europee) e infine la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
Nella terza parte in cui affronto il tema dello sport in relazione alla società moderna, non potevo non parlare dello sport nell’era della tv e di come esso sia cambiato in positivo e in negativo. Ho successivamente parlato dei tanti benefici che lo sport reca alla salute (e non solo) di tutte le persone che lo praticano, per poi passare alla dimensione sociale dello sport con un esempio concreto rappresentato dall’Associazione Calcistica Osteria Grande ASD dove ho recentemente svolto un tirocinio come addetta stampa. Ho ritenuto importante affrontare il tema della percezione dello sport nella scuole italiane, del problema del doping anche tra i giovani atleti.
Nella quarta ed ultima parte in cui affronto il tema dello sport e dei conflitti sociali mi sono concentrata sullo sport più diffuso in Italia che è sicuramente il calcio, senza dimenticare gli aspetti negativi legati ad esso come la violenza negli stadi, gli incidenti nei campionati di serie A e B, lo scandalo di Calciopoli del 2006, un piccolo caso relativo agli ultras del Bologna F.C. 1909 tifoseria formata da molte donne, ponendo un interrogativo: perché negli Stati Uniti non c’è ancora il calcio?

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Parte Prima SPORT: APPROCCI E PROSPETTIVE 1.1 La genesi dello sport Molti sport oggi praticati in modo più o meno uguale in tutto il mondo 1 hanno avuto origine in Inghilterra. Da lì si diffusero in altri paesi, soprattutto tra la seconda metà dell‟Ottocento e la prima del Novecento. Il calcio, nella forma in cui divenne poi famoso in Inghilterra come Association Football o, nell‟abbreviazione popolare, “soccer”, era uno di questi. Altri erano la corsa di cavalli, la lotta, il pugilato, il tennis, la caccia alla volpe, il canottaggio, il croquet e l‟atletica. Ma nessuno fu altrettanto ampiamente e, in molti casi, rapidamente adottato e assimilato da altri paesi come proprio, quanto la versione moderna del calcio detta soccer. Né fu altrettanto popolare. Anche il termine inglese sport fu largamente accettato da altri paesi come termine generico per designare questi passatempi. Nel 1936 un commentatore tedesco scrisse: «Com‟è noto, l‟Inghilterra fu la culla e la “madre” premurosa dello sport». Termini tecnici inglesi relativi a questo campo di attività sembrano poter diventare patrimonio comune di tutte le nazioni, nello stesso modo in cui si sono diffusi i termini tecnici italiani per la musica. E probabilmente un fatto raro che un pezzo di cultura si trasferisca con così pochi cambiamenti da un paese all‟altro. La diffusione del termine inglese sport, fino a diventare un‟espressione comprensibile per i tedeschi, procedette lentamente sino alla metà dell‟Ottocento, per poi diventare sempre più comune, in relazione all‟aumento delle attività sportive. Infine, nel Novecento, Sport divenne una parola tedesca pienamente accettata. In Germania, come in Francia, alcuni termini inglesi che appartenevano al linguaggio sportivo della classe superiore, furono adottati già nel diciottesimo secolo. È significativo ai fini della comprensione dello sviluppo 1 Cfr. N. Elias, Il processo di civilizzazione, Bologna, Il Mulino 1998 9

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Zappoli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze della comunicazione sociale e istituzionale
  Relatore: Giancarlo Gasperoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 215

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