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Uno studio sull'intervento urgente della Croce Rossa Italiana. La relazione d'aiuto e le esigenze di formazione

L’intervento urgente gestito dalla Croce Rossa per conto del sistema 118 (numero per le chiamate d’emergenza sanitaria) è in larga parte svolto da volontari.
La mia indagine ha come obiettivo la risoluzione del seguente quesito: “i volontari sono sufficientemente formati allo svolgimento del loro compito, o meglio, esistono sull’helper ripercussioni psicologiche scaturenti da questa attività?”. La ricerca va a studiare questa particolare forma di relazione d’aiuto fornita dal libero cittadino e rivolta all’utente.
Si verrà delineando la necessità di uno specifico programma di formazione indirizzato agli aspiranti volontari nonché l’importanza dell’affiancamento ad essi della figura dello psicologo quale supporto al loro quotidiano operare.

Per le mie riflessioni sulla relazione d’aiuto sanitario extraospedaliero ho adottato come modello teorico di riferimento la psicologia umanista, rifacendomi ad autori quali Rogers, Maslow e Carkhuff, perchè ritengo che una buona relazione d’aiuto presupponga quel contatto umano che questa teoria sottolinea ed un interessamento diretto alla persona, come indicato dagli stessi autori.
In parallelo mi sono servito delle teorizzazioni di Bion per lo studio dei gruppi e delle interazioni tra più individui.

Il punto di partenza della tesi è stata l’ipotesi sperimentale secondo la quale gli strumenti di formazione attualmente offerti ai volontari sono esaurienti dal punto di vista tecnico, ma carenti nei contenuti relazionali e psicologici.
L’indagine è stata indirizzata agli aspetti della relazione d’aiuto inerenti sia alle caratteristiche dell’utente sia al soccorritore in quanto persona bisognosa di strumenti di riflessione e supporto personale.

Strutturalmente la ricerca si divide in due parti.
Nella prima parte vengono descritte le relazioni d’aiuto con i riferimenti teorici inerenti.
La seconda parte contiene la descrizione dell’attività della Croce Rossa come contesto della ricerca, poi la presentazione dello strumento del focus-group, di cui mi sono servito per la conduzione dei 16 colloqui svolti con gruppi di 5 volontari ciascuno.
Durante i colloqui i volontari hanno avuto l’occasione di parlare dei bisogni che in loro nascono come conseguenza degli interventi urgenti e delle paure che vivono e di cui spesso non sanno liberarsi.
In seguito allo studio dei colloqui è emerso come risultato che i volontari ritengono necessario e fondamentale un supporto emotivo competente rivolto non solo all’utente, ma anche e soprattutto a loro stessi. I soccorritori auspicano di ricevere questo genere di aiuto sia durante il periodo della formazione sia durante lo svolgimento quotidiano del loro compito.
È infatti emerso il bisogno di poter contare sulla figura di un professionista, che faccia da supervisore alle attività svolte, che sia in grado di perfezionare la formazione e che sia un punto di riferimento nel momento in cui alle urgenze facciano seguito difficoltà di carattere psicologico.
Durante i colloqui è emersa anche la richiesta di un corso che sappia veicolare dei contenuti più pratici, che permetta di acquisire sicurezza e che porti gli aspiranti volontari ad assumere un buon spirito di gruppo.

La mia ricerca ha dato vita ad alcune proposte di intervento per la creazione di nuovi percorsi formativi focalizzati sulla specifica relazione d’aiuto attuata dal volontariato nell’ambito di emergenza extra-ospedaliera.
Non bisogna mai perdere di vista il fatto che il soccorritore è soprattutto una persona; partendo da questo presupposto occorre sì trasmettere contenuti pratico/teorici durante i corsi, ma soprattutto aiutare gli individui a formarsi ed a essere in grado di tollerare le difficoltà che emergono in situazioni d’emergenza.
Quanto detto mira ad evitare tutte le situazioni di burn-out che possono derivare da una mal sopportazione del volontariato svolto su di un’ambulanza, e sono le stesse che nascono in tutte quelle professioni in cui non solo si è a contatto con le persone, ma si instaura nei loro confronti una relazione d’aiuto.
A tale fine è essenziale progettare un corretto percorso formativo che preveda una puntuale distribuzione di competenze tecniche/teoriche e relazionali.
La formazione a cui mi riferisco potrebbe essere divisa in due momenti: un primo acquisito tramite il corso iniziale, ed un secondo, che deve essere permanente e deve rinnovarsi lungo tutto l’arco di svolgimento della professione o del volontariato.
Questo secondo tipo di formazione prevederebbe non solo aggiornamenti, ma anche momenti di socializzazione e discussione in gruppi per consentire un periodico confronto con compagni e colleghi.
Indico come cornice al percorso formativo l’inserimento di una figura di psicologo supervisore in grado di seguire tutte le attività e di gestire, di volta in volta, le richieste e le problematiche emergenti.

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4 PRESENTAZIONE Oggetto specifico dell’indagine da me svolta per la realizzazione della tesi è lo studio della relazione d’aiuto che nasce tra il volontario che presta servizio nelle strutture della Croce Rossa ed il cittadino che neccessita di un trasporto urgente all’ospedale. Andrò dunque ad analizzare specificamente il genere di contributo che il soccorritore volontario presta nello svolgimento della sua attività di aiuto, nonché il tipo di preparazione che la Croce Rossa Italiana (C.R.I.) è in grado di offrire al suo più piccolo “strumento umano” nella realizzazione del suo grande progetto di solidarietà offerto alla società. Rivolgo la mia attenzione soprattutto all’analisi delle esigenze formative del volontario, intendo mettere in evidenza le discrepanze tra queste e gli strumenti di formazione attualmente offerti e, alla luce di ciò, fare nuove proposte per colmare il divario. Struttura della tesi: la tesi qui di seguito svolta è articolata in due parti: una prima descrittiva ed una seconda compilativa di ricerca. Nella prima parte si sottolinea l’aspetto teorico introduttivo; vengono infatti presentate le relazioni d’aiuto che scaturiscono dall’attività delle associazioni di volontariato (una di queste è l’associazione pubblica della Croce Rossa). Entrando sempre più nel vivo della descrizione, si vanno a trattare i temi più pertinenti alla psicologia quali le capacità relazionali e la comunicazione terapeutica propria di un helper che offre il suo aiuto in ambito territoriale. Questa prima parte viene conclusa descrivendo l’approccio teorico adottato come vertice osservativo di tutto lo studio e viene analizzata l’attuale offerta formativa sanitaria proposta sia dalla Croce Rossa sia dal Sistema 118. Nella seconda parte si presenta la Croce Rossa come associazione di carattere nazionale ed internazionale, ma è proprio nella nostra realtà italiana, o meglio ancora torinese, che si intende descriverla. Parlando dell’emergenza extra-ospedaliera risulta necessario spiegare il compito del “Sistema 118” ovvero il numero nazionale per le chiamate d’emergenza sanitaria che differisce l’espletamento dei servizi ad alcune associazioni in convenzione, una delle quali è appunto la Croce Rossa.

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Informazioni tesi

  Autore: Omar Fassio
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Piera Brustia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 197

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Parole chiave

burn-out
croce rossa
formazione
volontariato
gestione delle emergenze
relazione d'aiuto
personale sanitario

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