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L'amicizia oltre le barriere. Relazioni amicali di giovani con disabilità motoria

Ogni ragazzo al giorno d'oggi vive inserito in una serie di contesti differenti e intrattiene molteplici relazioni interpersonali Di queste l'amicizia è una delle più significative essendo un legame che nasce nella condivisione di momenti ludici affiancati a occasioni di riflessione e confronto.
Partendo da questo presupposto si è voluto osservare come alcuni giovani con disabilità motoria vivono e rappresentano l'amicizia, con la consapevolezza che le esperienze personali influenzano il modo di percepire e vivere tali legami. Si è rivolta l'attenzione principale sui rapporti tra pari e le relazioni extraparentali di soggetti con disabilità in età post-adolescenziale, ponendo questi ultimi al centro delle loro reti di amicizia e considerandoli protagonisti attivi nella gestione dei rapporti.
Si è svolta una ricerca con dieci ragazzi/e con disabilità motoria della città di Torino, conducendo delle interviste discorsive, con l'obiettivo di scoprire se e come la disabilità ha un'influenza sulla quantità e la qualità delle loro relazioni amicali, se si presentano particolari difficoltà nell'instaurare nuovi legami e come tali eventuali disagi vengono superati. I racconti degli intervistati rappresentano una testimonianza diretta sul modo di vivere i rapporti amicali e sull'importanza che questi assumono nelle loro vite quotidiane.
I ragazzi, cercando di definire l'amicizia e di descrivere le sue caratteristiche principali, delineano differenti immagini di tale concetto, illustrano i diversi aspetti del legame amicale e fanno emergere il suo rilevante ruolo nella costruzione dell'identità personale. Dopo avere presentato quale incidenza ha la disabilità nelle relazioni amicali, si descrivono gli effetti di queste ultime nel processo di definizione del proprio sé nei soggetti intervistati. Infine si fa un rapido accenno a come il terzo settore, ovvero le associazioni di volontariato o culturali e gli enti erogatori di servizi alla persona, siano più o meno visti come luoghi di incontro che facilitano la nascita di nuove relazioni amicali, rendendo meno percepibili le difficoltà d'approccio.

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Introduzione Ogni ragazzo al giorno d'oggi vive inserito in una serie di contesti differenti e intrattiene molteplici relazioni interpersonali. Tra queste l'amicizia occupa un posto di rilievo, essendo un legame che prende forma nella condivisione di attività ricreative e di divertimento, affiancate a occasioni e momenti di confidenze e confronto. Con questo presupposto e con la consapevolezza che le singole esperienze personali influenzano il modo di vivere le relazioni amicali, mi sono chiesta come l'amicizia venga vissuta da chi ha una disabilità motoria. Mi premeva capire se e come la disabilità influisce sulla quantità e qualità dei rapporti, se comporta delle difficoltà nell'instaurare il legame e in che modo tali possibili disagi vengono gestiti, ed eventualmente superati, da chi li vive in prima persona. Sapendo che queste domande sono articolate e complesse e che, per trovare risposte adeguate, è necessario un bagaglio di competenze e risorse decisamente più grande di quello che io ho a disposizione, ho voluto sviluppare l'argomento raccogliendo delle testimonianze dirette, non rappresentative numericamente, ma fortemente esemplificative. Ho quindi svolto una ricerca qualitativa, circoscritta a dieci ragazzi/e con disabilità motoria di Torino e dintorni, con i quali ho condotto delle interviste discorsive. Il fine era conoscere le loro opinioni ed esperienze in merito ai rapporti di amicizia e capire quanta importanza questi ultimi assumono nelle loro vite e nella loro quotidianità. In tale indagine ho voluto focalizzare l'attenzione sulla persona disabile e, ponendola al centro della sua rete di relazioni, l'ho considerata protagonista attiva nella gestione dei legami. In tal modo ho affrontato il tema della disabilità da un punto di vista un po' insolito, facendone emergere un aspetto poco indagato, ma rilevante. L'esistenza delle relazioni tra pari viene infatti presa in considerazione quando si tratta il periodo dell'infanzia dell'individuo con disabilità, contestualizzandolo nel discorso dell'inclusione scolastica, ma raramente un discorso simile viene sviluppato a proposito della fase successiva all'adolescenza. A maggior ragione ho ritenuto importante osservare i legami extraparentali, 4

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Alessandria
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Comunicazione Inteculturale
  Relatore: Antonella Meo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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Parole chiave

disabilità
amicizia
rete sociale
relazioni sociali
costruzione identità

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