Skip to content

Gadda - La metafora erotica ed eroica nel periodo fascista


La connotazione del filo conduttore di questo approfondimento su Eros e Priapo1, è insita già nell’intitolazione: la “prevaricazione” di cui è stato oggetto il Logos (la ragione) durante il fascismo, da parte dell’Eros, è un fatto indiscutibile. Inoltre è una delle motivazioni se non La motivazione, che spinge l’autore a scrivere il pamphlet anti-mussoliniano.
Gadda pronuncia un’ “esacerbata condanna che […] piomberà sul delirio esibitivo del Priapo Ottimo Massimo, relegando “l’Eros ginnico e pittorico e se tu vuoi mantegnesco” fra le aberrazioni narcissiche”2.
Da queste parole risulta piuttosto evidente però, che la critica dell’autore è rivolta più alla degenerazione dell’Eros che all’amore in sé e alle sue comuni manifestazioni private. Gadda critica proprio la precisa scelta del potere fascista di usare la metafora erotica per costruire consenso attorno a se, esaltando la personalità del Duce in pubblico, per stimolare la fascinazione collettiva nei confronti della sua figura eroica e salvifica. Costruire il consenso attorno ad un progetto politico (più o meno valido che  fosse), strumentalizzando la metafora erotica a proprio favore, facendola erompere dalla sfera privata e comune ad ogni persona per adoperarla in pubblico, è stata una cosciente scelta del regime. E Gadda parte dall’analisi di questo aspetto per vivisezionare il fenomeno fascista in maniera dettagliata.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.