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Le antiutopie nella letteratura utopica

Tra gli studiosi di letteratura utopica, è ormai una prassi includere nel campo d'indagine, oltre alle classiche utopie positive, anche le cosiddette antiutopie (o distopie per i critici anglofoni), che costituiscono una significativa espressione della sensibilità del ventesimo secolo.

Raymond Trousson propone di parlare di utopia quando, in un racconto, si descrive una comunità organizzata secondo certi principi politici, economici, morali, presentati come ideali a realizzarsi (utopia costruttiva) o come la previsione di un inferno (l'antiutopia moderna).

Annegret Wiemer propone una terminologia standard: la parola utopia nell'uso generale; eutopia, l'utopia positiva, per la rappresentazione di luoghi positivi; distopia per l'inverso. Fatte salve le distinzioni,  è comunque possibile rilevare alcuni tratti che accomunano utopie e antiutopie.

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