Skip to content

La coppia: evoluzione e crisi in una prospettiva trigenerazionale


Non è possibile guardare una coppia che viene in terapia isolandola da ciò che riguarda la trasformazione storica e culturale dell’idea di famiglia; se non si utilizzano la dimensione evolutiva e quella sociale come quadro di riferimento dei problemi che ci arrivano, si rischia di lavorare coi paraocchi.
Le coppie di oggi sembrano dover affrontare due momenti critici della loro vita coniugale: uno entro i primi tre anni di matrimonio e l’altro dopo quindici anni. In passato si riteneva che intorno ai 7 anni di vita di una coppia ci fosse il famoso prurito del settimo anno, riferendosi al periodo di crisi che coinvolgeva un’alta percentuale di coppie.
La crisi del 15esimo anno è più comprensibile in quanto riconducibile alla storia della coppia: è il momento in cui i figli cominciano ad uscire dalla famiglia, l’adolescenza esplode con le rispettive dinamiche relazionali.
La coppia di oggi può essere considerata una coppia “sandwich”, schiacciata tra due forze: dall’alto dalla generazione “anziana” e dal basso dai figli.
Da una parte, infatti, oggi si assiste al fenomeno del prolungamento della vecchiaia: i genitori hanno una vita sempre più lunga e ciò comporta problemi di accadimento e complesse forme di relazione che influiscono sulla dinamica di coppia. La generazione anziana continua a essere presente nei confronti della coppia almeno in tre modalità: il vecchio genitore che necessita del badante; i nonni in qualità di baby sitter per i nipoti e, infine, l’anziano che non aspetta passivamente la morte, ma vive diversamente la sua nuova condizione esistenziale.
Dall’altra parte si assiste sempre più spesso all’uscita tardiva dei figli dal nucleo familiare, fenomeno che potremmo definire il nido pieno, in contrapposizione alla fase del ciclo vitale della coppia definita del nido vuoto, quando al’uscita dei figli corrisponde la necessità della coppia di ritrovare un equilibrio e uno spazio proprio.
Di fatto, se i figli non escono più di casa e gli anziani vivono di più, la coppia, anche la più solida, si vede negata la possibilità di sentirsi “due”.
Un ulteriore aspetto della trasformazione della famiglia da tenere in considerazione quando si incontra una coppia è quello relativo alle diverse modalità con cui si forma il legame. Sembrerebbe quasi che si sia passati da un’idea di amore cieco, in cui comunque bisognava mantenere il rapporto indipendentemente dalla sua validità, a un’idea di amore cauto (ci si divide i beni prima ancora di sposarsi, prevedendo in anticipo una possibile separazione).
Un altro tema fondamentale che riguarda le coppie è quello della responsabilità genitoriale e la sua influenza all’interno della dinamica di coppia.
Attualmente questo concetto si confronta con alti livelli di irresponsabilità genitoriale. Sempre più spesso le coppie pianificano temporalmente la nascita di un figlio in base a variabili economiche, di carriera, ecc. I figli vengono programmati.
A seconda del contesto, della storia della famiglia, della situazione di coppia, il figlio, non per suo volere, può tanto unire quanto separare.
Una cosa molto frequente che accade nel periodo della gravidanza è che i mariti cercano un’evasione coniugale, questo perché il marito si sente come un terzo escluso.
Le modificazioni sociali ed economiche dell’ultimo trentennio hanno accettato l’iperdipendenza dalla famiglia di origine. Le generazioni anziane sono sempre più spesso chiamate a supplire a funzioni di baby-sitter dei nipoti: se da una parte ciò costituisce evidentemente un vantaggio, dall’altra aumenta i livelli di dipendenza della coppia nei confronti dei “piani alti”.
Infine, non possiamo fare a meno di accennare alle nuove forme di coppie e famiglie.
La coppia ricostituita è una realtà in grande crescita. Una delle più importanti necessità in questo tipo di coppia, è quella di costruire un proprio spazio di intimità. La bilancia dell’intimità, in una famiglia ricostituita, è molto diversa perché deve fare i conti con una serie di fantasmi e realtà nuove. Le “presenze” di chi è assente, a volte, sono molto più forti di chi realmente c’è.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.