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L’approccio meccanicistico di Bloomfield


L’approccio meccanicistico è una scelta determinata non dalla semplicità dei meccanismi che governano il discorso, ma dalla loro complessità. Generalmente non possiamo prevedere se una persona parlerà e cosa dirà. Le esigenze portate da tale visione fanno sì che il discorso sia descrit-to in termini di stimolo e risposta. Quindi per identificare il significato di una forma linguistica occorre fare riferimento alla situazione in cui il parlante la esprime e alla risposta che determina.

L’evento discorsivo viene diviso in tre parti: A, gli eventi pratici che precedono l’atto discorsivo; B, il discorso; C gli eventi pratici che seguono l’atto discorsivo. B costituisce l’oggetto dell’indagine linguistica; A e C interessano il linguista solo in misura della connessione con B.

Interessante è considerare questa descrizione dell’atto comunicativo in rapporto a quella di Saussure. Mentre nella rappresentazione saussuriana sono considerate sia la parte esterna che interna (psichica e non psichica), con Bloomfield l’atto comunicativo è osservato nei suoi aspetti esterni, come comportamento verbale. La difficoltà di previsione del comportamento verbale porterà Bloomfield ad una visione della situazione come impedimento alla comprensione del significato, di cui è ripetutamente affermata l’elusività.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
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