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Descrizione del Purgatorio dantesco

Il Purgatorio non appartiene alle credenze originarie della cristianità. Riconosciuto dal Concilio di Lione del 1274, è un luogo intermedio dell'aldilà, e consente di raggiungere la salvezza attraverso l'espiazione di peccati non gravi o di cui ci si è pentiti.

Il Purgatorio non è assimilabile a Inferno e Paradiso: esso è infatti temporalmente limitato, perchè le anime vi restano per un periodo definito, e comunque dopo il Giudizio Universale è destinato a perdere la sua ragion d'essere. Se nell'Inferno Dante scende, nel Purgatorio sale verso il cielo, e i peccati sono via via più lievi. Ancora, nel Purgatorio giorno e notte si alternano.

Nel Purgatorio, la rimozione delle colpe avviene in tre modi: pena, preghiera e exempla. Le pene richiamano quelle dell'inferno, assegnate secondo l'uguale principio del contrappasso, ma ora la sofferenza è risanatrice. Le anime le accettano con gioia, sapendo di avvicinarsi alla beatitudine.

Con la preghiera, le anime invocano il soccorso divino per sè e per i vivi. Infine, nel Purgatorio si mostrano alle anime vari tipi di exempla: uno della virtù opposta al loro vizio, e un altro dello stesso peccato colto nel momento della punizione divina.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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