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La nascita delle Majors negli anni '30

La nascita delle Majors negli anni '30


Gli anni ’30 del cinema nascono con le famose majors companies americane, in un momento in cui l’America deve affrontare una grave crisi economica, quella conseguente al crollo della borsa di Wall Street nell’ottobre del 1929.
Paradossalmente, Hollywood è all’apogeo della sua potenza, e la crisi economica non fa che aumentare considerevolmente gli introiti degli studios. Come si spiega ciò? Si spiega coi milioni di disoccupati che in questa tragica congiuntura economica dispongono del tempo e delle risorse sufficienti per godersi qualche ora di svago a poco prezzo.
Siamo nell’età d’oro del cinema, che durerà sino agli anni ’50, con piccole crisi passeggere di scarsa rilevanza.
Hollywood era una macchina invincibile, basata su un’organizzazione produttiva, lo studio system, assolutamente ineguagliabile: grazie agli ingenti contributi di grandi banche e grandi industriali, come Rockfeller o la General Motors, gli USA arrivarono a possedere 21.600 sale cinematografiche; le rimanenti 37.400 erano sparse in giro per il resto del mondo. Non solo: da soli gli USA producevano fino a 800 film all’anno, esportando capillarmente i loro prodotti in giro per il mondo, e arrivando a coprire, prima delle leggi protezionistiche, il 90% della programmazione, diffondendo globalmente modi e costumi.  In questo periodo dominano la produzione sette potenti studios, tra i quali spiccano tre giganti: la MGM, la Paramount e la Warner Bros.
La MGM fu fondata nel 1924. Favorisce i grandi budget, le scenografie fastose e i melodrammi in tutti i suoi generi. La sua star feticcio rimarrà per molto tempo Greta Garbo, oltre a Clark Gable, Joan Crawford, Spencer Tracy ed Elizabeth Taylor.

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