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Come strutturare la valutazione nel suo insieme


L’esame psicodiagnostico preventivo può essere rivolto a:
-una collettività: fase preliminare con somministrazione di test collettivi per individuare fattori di rischio e protettivi e persone a rischio, seconda fase esame individuali o a piccoli di gruppi
-persona che lamenta un disturbo: accertare il problema oggettivo mediante un’”analisi della domanda” e scegliere la batteria di test adeguata a focalizzare il disturbo , fattori di rischio e protettivi.
In entrambi i casi è utile adottere la strategia proposta da Albee per la prevenzione dei disturbi emotivi:1)ridurre o eliminare l’agente nocivo (es stress) 2)rafforzare la resistenza della persona che lo potrebbe ospitare 3)evitare la trasmissione dell’agente nocivo al potenziale ospite. Per gli ultimi due punti lo psicologo potrebbe ad es rafforzare la resilienza o i metodi di coping. Per il primo dovrà collaborare con altre professionalità poiché le fonti dell’agente sono plurime. I fattori protettivi individuati come permanenti sono: valori e rete di supporto sociale, livello degli apprendimenti;capacità di coping e autoregolazione ecc. In generale la prevenzione è tanto più efficace quanto più è “ecologico”, coinvolge cioè tutti gli elementi che influiscono sull’individuo.

Tratto da I TEST IN PSICOLOGIA di Antonino Cascione
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