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Brindisi e la "Valigia delle Indie"


A livello nazionale: il governo, dopo l’unificazione, poneva l’attenzione sull’apertura del canale di Suez.
A livello locale: gli amministratori avrebbero dovuto realizzare nella città di Brindisi una serie di interventi di risanamento per far sì che questa città fosse pronta al taglio dell’istmo di Suez e potersi assicurare il passaggio sul suolo italiano della Valigia delle Indie.
Il potenziamento della rete ferroviaria (apertura della Bari-Brindisi nel 1865; il tronco ferroviario Brindisi-Lecce nel 1866; il “binario-appendice” che agevolava le operazioni che si svolgevano tra la stazione ferroviaria e l’attività portuale; la linea Taranto-Latiano-Mesagne-Brindisi nel 1886; collegamento linea adriatica e tirrenica nel 1874; la famosa linea Torino-Bologna-Ancona-Brindisi) era motivato dal crescente interesse per i collegamenti con l’Oriente.
Cos’è la Valigia delle Indie?
È l’anello di congiunzione del commercio e delle industrie dell’Asia e dell’Oceania con le nazioni europee.
Perché Brindisi-Valigia delle Indie?
Una volta terminato il canale di Suez, la valigia inglese delle indie avrebbe tralasciato la via di Marsiglia e, risparmiando così 24 ore, avrebbe adottato quella di Brindisi. Il governo inglese intravide la possibilità che questa Valigia preferisse la via italiana in particolare Brindisi perché Taranto e Otranto non erano collegate con la ferrovia. Inoltre i prezzi richiesti dalle Poste italiane erano inferiori a quelli dell’amministrazione francese. Tutti elementi favorevoli per Brindisi e sfavorevoli per il grande porto di Marsiglia che veniva messa da parte. Quali furono,quindi, gli ostacoli che impedirono la concreta realizzazione di tutto questo?
Nonostante la costruzione di una rete ferroviaria, Brindisi manifestava il malcontento per la lentezza dei lavori e richiedeva il raddoppio del binario Lecce-Bologna perché la linea era lenta. Inoltre tra i lavori più immediati c’erano la costruzione e riparazione delle strade interne e di quelle rurali (che il Comune cercò di fare a proprie spese).
Fu molto importante (ma non risolutivo) l’intervento di Ferdinando II che emanò i seguenti decreti:
- Disseccamento di alcune paludi circostanti la città;
- Richiamo di gente con promesse ed esenzioni;
- Impianto di una scala franca;
- Agevolazioni per i commercianti;
- Diminuzione dei dazi;
- Miglioramento interno della città;
- Esenzione della leva per 10 anni;
- Stanziamento di 400 mila ducati affinchè i lavori procedessero velocemente.
Tra gli altri ostacoli troviamo la crisi economica,l’epidemia colerica, il crollo demografico che colpirono la città. Inoltre, i lavori che procedevano a rilento e l’indifferenza dei pubblici amministratori contribuirono negativamente su una situazione già disastrosa .Brindisi avrebbe dovuto sfruttare l’occasione mettendosi a passo con i tempi, a qualunque costo, ma si presentò impreparata agli eventi e perse così l’occasione di diventare la Valigia delle Indie. Purtroppo solo dopo gli anni Novanta quando la Valigia era ritornata a Marsiglia, vi furono interventi più decisivi.

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