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Riflessioni sul corpo e sull'Io


L’Io è diffuso e indefinibile, ma se cerco di individuarlo il primo Io che sente e sa di esserlo è quello che si identifica col mio corpo. Parlare del corpo in modo esaustivo è quindi impossibile.
Tre sono i temi principali che incarnano lo sviluppo della disciplina.
Il tema dei cambiamenti che in ogni età della vita si palesano nei corpi, e che soprattutto nei passaggi critici segnano le diverse transizioni da un periodo di vita all’altro. Sul corpo si inscrivono i segni che ne determinano le appartenenze. Il problema psichico, nella nostra cultura, si riverbera sul corpo e un problema fisico determina cambiamenti profondi nella percezione più ampia di sé. I cambiamenti rinviano anche al fatto che non sono solo dato fisiologico. La nostra società ha completamente smarrito il valore educativo e culturale dei riti di iniziazione, e per questo il corpo è oggi investito di tanti rituali (tatuaggi, piercing, lo sballo, l’anoressia, la chirurgia estetica…). Si cambia aspetto per non cambiare lo sguardo su di sé.
Il tema delle differenze di genere sessuato: la questione del corpo come luogo di esplicitazione del potere fisico è stato posto dalle femministe degli anni 70. Il corpo non è mai neutro, dietro ogni soggetto c’è un corpo sessuato che lo racconta e lo qualifica. La consapevolezza di genere costringe chi educa a pensarsi come donna o uomo nella sua storia, anche in quella professionale. L’importanza del vedere e dell’essere visti, dell’essere e dell’avere un corpo, richiedono che la pedagogia del corpo diventi anche pedagogia delle differenze di genere. Non si possono poi dimenticare le differenze messe in ombra dai pregiudizi, ad es. quella etnica. Lo straniero oggi vive on noi, la sua presenza fisica è la misura più evidente della differenza e della profondità dell’esperienza corporea. A ciò si aggiungono anche le differenze intergenerazionali, quelle riguardanti l’handicap, l’accesso alle medicine ecc.
Il tema degli scambi fertili che la pedagogia del corpo ha avviato con le ricerche delle diverse scienze: non solo con le scienze umanistiche, ma anche con le moderne neuroscienze, quali la scoperta dei neuroni a specchio che si attivano quando il soggetto vede delle azioni eseguite da qualcun altro. La percezione di ciò che è esterno a noi, la cognizione e l’azione avvengono in sequenza. Non vediamo solo col cervello visivo ma anche con quello motorio.

Tratto da PEDAGOGIA DEL CORPO di Adriana Morganti
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