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Personaggi a pezzi e anamorfosi discorsive


Il volto di Pete è deforme, quando è ancora in cella; nella metà sinistra ha delle spaventose “malformazioni”, soprattutto pare avere una ferita sulla tempia, quasi avesse ricevuto la ferita di un’arma da fuoco. Pete non ricorda nulla e non sa spiegare perché si trova in cella al posto di un certo Fred Madison. È una tabula rasa che può riempirsi nuovamente, amalgamando progressivamente rigurgiti di memoria identitaria (la propria famiglia, la propria ragazza, i propri amici) e appropriazioni di una storia “altra”; può innamorarsi a vista di Alice/Renée e finire tra-volto dalle stesse ossessioni di Fred (i filmini porno fatti nel passato dalla loro donna).
Tuttavia, la simmetria con il sesso reiterato all’infinito sullo schermo, in casa di Andy, è una sorta di nemesi; Pete, nel controfilm di Fred, è colui che pare detenere l’esclusiva del sesso (si veda l’ironia mordace dei poliziotti che lo pedinano, a tal riguardo), per poi trovarsi, in casa di Andy, derubricato a uno dei tanti amanti e dentro un paradigma dove i simulacri sono “per sempre” godenti; infine, Alice, dopo l’ennesimo rapporto sessuale, gli dirà che non l’avrà mai, scomparendo nella “baracca neutra del fittivo”, propria di colui che filma ricettando la realtà esperita (Mystery Man).
Simmetria e asimmetria continuano a riprodursi dentro una concatenazione di anamorfosi discorsive, che si compenetrano nello stesso momento in cui ribadiscono l’esclusività irriducibile del loro punto di vista e del potenziale di distorsione che questo implica.

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