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Tra difficoltà e nuovi progetti montessoriani

Tra difficoltà e nuovi progetti  montessoriani

La novità dell’ambiente  e dei materiali non era una garanzia sufficiente  in quanto mancavano educatrici competenti che sappiano riconoscere e valorizzare  la potenzialità di tutti i bambini. M. ebbe critiche dal punto di vista didattico in merito all’apprendimento precoce della scrittura e della lettura di alcuni bambini.
Vennero avviati i primi contatti per la traduzione del “metodo” in vari paesi e il suo materiale didattico oltre ad essere fabbricato dall’Umanitaria venne prodotto anche a New York, Londra e Berlino.
Il problema principale era la formazione degli insegnanti, la M. diede avvio a corsi di formazione che però pesavano molto sul bilancio, lo scopo era quello di istituire, amministrare, dirigere case dei bambini, di dare opera di assistenza e consulenza all’iniziativa privata che si proponga di provvedere a tali istituzioni e promuovere corsi per la preparazione delle maestre. Però quest’iniziativa non andò a buon fine per cui la M. prese l’impegno di seguire direttamente i corsi nella Scuola per educatrici d’infanzia.
L’ente milanese diventò, fino all’avvento del fascismo, il centro delle iniziative in Italia per lo studio e la promozione delle Case dei bambini.
La M. ideò la “Croce Bianca” con il fine di preparare educatori specializzati nella cura dei danni psichici subiti dai bambini durante i conflitti bellici. I bambini sono vittime di schock psichici che rappresentano delle vere e proprie ferite nella razza minacciata da degenerazione nel sistema nervoso per cui la Croce Bianca dovrebbe salvare la vita della razza. Sono i bambini di oggi quelle forze di ricostruzione sulle quali speriamo nel dopoguerra. Salvare i bambini : ecco il grido di chi oggi lavora per l’umanità.

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