La psicanalisi agli esordi

Dunque ,  Freud si interessa a questa problematica a partire da un incontro che da neurofisiologo si ritrova ad avere.
Freud  non aveva una famiglia particolarmente ricca, ma aveva una fidanzata che intendeva sposare= > incomincia, assolutamente motivato da ragioni economiche. Frequenta la mattina il laboratorio di Brücke facendo il neurofisiologo e al pomeriggio fa il neurologo: e siccome comunque ha la preoccupazione del medico e la testa del ricercatore, non si accontenta di arrangiare le sue pazienti con qualche salasso, cure idroterapiche, stimolazioni elettriche ma arriva a interrogarsi sul modo con cui si produce questa misteriosa cosa che si chiama sintomo isterico( in particolare conversione somatica).
Lo scenario in cui la psicanalisi si muove è uno scenario pratico: la preoccupazione teorica è fondamentalmente meta psicologica e viene a Freud a partire dalle questioni che la pratica clinica gli pone!
Nel discorso che le pazienti portavano, c’era qualche cosa che, gestivano dal punto di vista cosciente, ma c’era anche qualche cosa che saltava fuori sotto ipnosi.
Allora, o queste erano le mentitrici che la psichiatria fine ottocentesca aveva descritto o c’era un campo di discorso non accessibile alla coscienza del soggetto.
Allora va nei luoghi della grande pratica clinica, che all’epoca era la psichiatria, relativa a queste strane cose che la mente umana poteva produrre e delle quali l’isteria, in un certo senso, è la più strana.
Infatti la follia è considerata un certo distacco dalla realtà, irrazionale, irrimediabile, ma le isteriche non sono pazze : a un certo momento per ragioni che non sono evidenti dal punto di vista della storia medica, una parte del corpo si ammala
=> sintomo di conversione
Sia Charcot a modo suo, sia Freud, al di là dl gabbia medica con cui l’isterica viene liquidata, suppongono all’isterica un senso, a lei nascosto, di quello che sta dicendo.
La psicanalisi nasce da questo atto di supposizione!