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Le parti del Trattato di Maastricht

Il trattato consta di:
- Preambolo: fissa le linee generali e gli obiettivi primari. Introduce il principio di sussidiarietà, che sottolinea le difficoltà che hanno portato all'approvazione del TUE, in quanto realizza una struttura prefederale e non federale. Si introduce inoltre il principio della consultazione delle parti sociali, voluto da Dèlors in risposta all'opposizione della Gran Bretagna riguardo alla Carta Sociale (1961).
- Titolo I: contiene le disposizioni comuni
- Titolo II: (I pilastro) modifica il trattato CEE. Viene istituita la cittadinanza dell'UE, che affianca quella nazionale. I diritti che comporta sono la libera circolazione, il diritto elettorale, la tutela diplomatica in uno stato terzo ove manchi quella del proprio paese, il diritto di petizione al Parlamento Europeo e al Mediatore Europeo. Vengono specificate le norme relative all'UEM. Viene istituita la BCE (Banca Centrale Europea) e il SEBC, vengono realizzate politiche di accompagnamento, convergenza e sviluppo regionale per arrivare all'introduzione dell'EURO. Inoltre introduce un protocollo per l'opting out di alcuni paesi. Il bilancio comunitario viene aumento al 2,5% del PIL europeo e si attua un'armonizzazione fiscale comunitaria.
- Titolo III: modifica la CECA
- Titolo IV: modifica la CEEA
- Titolo V: (II pilastro) istituisce la PESC (Politica Estera e di Sicurezza Comune). In relazione agli obiettivi PESC si instaura una cooperazione sistematica tra gli Stati membri in sede del Consiglio dei ministri. Gli stati membri provvedono affinchè le loro politiche nazionali siano conformi alle posizioni comuni e difendono le posizioni comuni nelle conferenze internazionali. Il settore della difesa viene affidato all'UEO. I principi generali della politica estera vengono definiti dal Consiglio Europeo mentre il Consiglio dei Ministri prende le decisioni relative (esecutivo).  Commissioni e Stati membri possono presentare proposte.
- Titolo VI: (III pilastro) disciplina la cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni (GAI) e si stabiliscono nuove competenze per problemi di natura transnazionale. Il Consiglio dei Ministri su iniziativa di stati o della commissione assume posizioni comuni.
- Atto finale della Conferenza

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