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La valutazione della condotta delle parti in Inghilterra

I giuristi inglesi invece adottano un criterio di valutazione della condotta delle parti contraenti assai più rigido, e fanno rilevare l'eventuale raggiro sulla base solo della condotta, indipendentemente dal fatto che il soggetto fosse in buona o in mala fede. Quindi il raggiro in Inghilterra ha un ambito di rilevanza maggiore che non nel diritto italiano.
Esempio tipico al riguardo: Tizio ha delle informazioni inesatte e, in buona fede, passa queste informazioni alla controparte che, in base ad esse, conclude il contratto. In Inghilterra questa è misrepresentation, e dà luogo all'annullamento del contratto; in Italia invece questo non è dolo, ed il contratto è annullabile solo se la parte che è caduta in errore ha commesso un errore di per sé rilevante. Se l'errore è determinante ed indotto vi è annullamento del contratto, invece se la parte è incappata spontaneamente nell'errore questo è rilevante solo se essenziale: la finalità è sanzionare colui che raggira;
in Inghilterra inoltre è previsto l'annullamento del contratto quando un soggetto induca un altro soggetto a stipulare un contratto a lui sfavorevole sfruttando l'ascendente che su quel soggetto ha. E' il caso ad esempio dell'avvocato che, senza indurre in errore il suo cliente, gli dà, sfruttando propria posizione di addetto ai lavori e l'ascendente sul cliente, un consiglio che lo induce a concludere il contratto. Tale contratto per il cliente è svantaggioso, ma è vantaggioso per l'avvocato: ad esempio l'avvocato consiglia al proprio cliente di vendere precipitosamente la sua casa perché sarebbe potuto avvenire che la svalutazione avrebbe portato ad una diminuzione del prezzo; lui quindi gli faceva la “cortesia” di comprare la casa sul momento. In realtà l'avvocato è solo interessato alla casa del cliente e non aveva trovato altro sistema se non quello di sfruttare il proprio ascendente per persuadere il cliente, che tra l'altro era una persona che non aveva grandi capacità critiche e si fidava dell'avvocato (questo case è realmente accaduto). Avvocato e cliente quindi stipulano un contratto per la vendita della casa. Il giudice, poi adito dal venditore pentito, annullò il contratto per undue influence, cioè per influenza scorretta;
infine il contratto risulta essere annullabile quando è stipulato per unconscionability. E' un concetto soprattutto americano. Entra in gioco quando un soggetto, senza incorrere in uno degli altri vizi della volontà, esercita delle pressioni o sfrutta uno stato di debolezza della controparte per indurla a concludere un contratto a lei sfavorevole.
Un caso americano famosissimo è il seguente: Tizio viene licenziato dal suo datore di lavoro, un “amico” lo raggiunge la sera stessa e passa la notte a dipingergli il suo tetro futuro, proponendosi al mattino come acquirente della casa, per fare un “favore” a Tizio, ad un prezzo pari alla metà del suo valore. Tizio accetta. Il contratto viene poi però annullato per unconscionability, cioè sfruttamento di una situazione di debolezza.


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