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Conoscenza platonica in Holderlin



Anche Holderlin in questo periodo si è costruito uno schema dinamico dei processi fondamentali della conoscenza ispirandosi a Platone. La beata unità, l’Essere, è andato perso. Solo dal superamento delle contraddizioni che ne son derivate si può cogliere il senso dell'esistere come riconciliazione con il tutto. Idea di peccato originale dell'umanità. Non si tratta di riappropriarsi di quello stato naturale: il conoscere e l’agire pratico non possono spingersi oltre un infinito avvicinamento alla meta. Quel che ci è dato conoscere dell'Essere originario è rintracciabile nel regno della bellezza, luogo dove si posson soddisfare le nostre tensioni universali. Anche Hegel criticherà l’emanazionismo neoplatonico: se il mondo fosse emanazione della divinità il reale sarebbe divino. Invece è emanato come parte della separazione infinita. Quindi Holderlin è d’accordo con Schelling nell'uso della figura platonica del peccato originale dell'umanità per comprendere il passaggio unità-differenza, ma ci sono disaccordi che comprendiamo dalla prefazione dell'Iperione. L’unità originaria non va interpretata come forma assolutizzata di autocoscienza, ma precede la coscienza soggettiva e va intesa come qualcosa di vitale che ha realtà autonoma. Anche la soluzione del superamento dello stato di scissione è diversa da Schelling. Gli opposti si possono riunificare solo nel mondo d bellezza. Nell’iperione la struttura ideale della bellezza è l’uno in se stesso diverso = unità dell’unità e della differenza.

Tratto da HOLDERLIN di Dario Gemini
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