Individuazione delle aree di contenuto

Uno psicologo si pone nell’ottica di ottenere delle informazioni e per farlo svolgerà:
1) Un colloquio di applicazione o di realtà, ovvero l’indagine su una certa problematica nota; 2) Colloquio che si rivolge ad un ambito di conoscenza nuovo, ovvero l’interesse è rivolto ad aspetti nuovi o poco noti.
Come si costruisce la tappa di un colloqui?
-Lo psicologo sceglierà il suo schema teorico di riferimento e individuerà la teoria che lo guiderà nell’ideazione e conduzione del colloquio.
-Costruirà a tavolino una serie di aree relative ai temi da investigare, tenendo presente quali soggetti intenda esaminare utilizzando un linguaggio e una serie di domande che consentano di accostare il soggetto.

Di solito è prassi non trascrivere ciò che il soggetto esaminato racconta nel momento dello svolgersi del colloquio, al massimo qualche appunto per ricordarsi alcune cose, ma il colloquio viene trascritto dopo. È sempre più comune l’uso del registratore o del videoregistratore che consente un’accurata e rapida registrazione dei dati del colloquio, consentendo un miglioramento dell’informazione, ma a discapito della relazione. Quando si decide di utilizzarli il soggetto va preavvertito e deve essere richiesto e ottenuto il consenso. L’uso del registratore introduce una variabile che provoca certamente una risposta emotiva nel paziente , ma anche nello psicologo; nel caso del paziente potrebbe suscitargli inibizioni o il desiderio di mettersi in mostra.  Comunque anche quando vengono usati questi strumenti il materiale del colloquio va trascritto.
Il lavoro dello psicologo, anche durante i colloqui preliminari, è principalmente quello di riuscire a costruirsi un’immagine del paziente attraverso tutto ciò che egli comunica.