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La domanda di prestazioni sanitarie


E' una domanda derivata poiché il soggetto domanda prestazioni per ottenere salute. Secondo la teoria economica i cittadini domandano salute in due modi:
1.    come bene finale (o di consumo): entra nel “paniere” del consumatore: sono più felice se ho più salute;
2.    come bene intermedio (o di investimento): la salute è vista come un mezzo per fare altre cose: lavorare, curare la famiglia, ecc. la mia felicità è l'insieme di elementi che influenzano il mio benessere.
Funzione di utilità: il bisogno si ricollega al concetto di utilità: stato di insoddisfazione determinato dall'impossibilità di fruire\detenere beni\servizi in una data misura desiderata.
Modello di domanda delle prestazioni sanitarie
1° modello: Grossman, 1972: è uno dei modelli di economia sanitaria più studiati al mondo. G. immagina un soggetto agente in un mercato di concorrenza perfetta, dunque un soggetto razionale e perfettamente informato. Ogni soggetto formula una domanda di salute che – come bene di investimento e consumo – entra nella sua funzione di utilità: le scelte dell'individuo per G. non sono influenzate solo dal reddito o dal prezzo di un bene, ma anche da fattori socio-demografici.
G. immagina che ognuno di noi nasca con un Ho, uno stock di salute alla nascita, diverso per ognuno di noi: è uno stock di capitale durevole che si consuma di anno in anno per scopi diversi (produttivi, ricreativi, ecc.). in ogni periodo, dunque, il mio stock si riduce in un Δ che dipende dall'invecchiamento e dal contesto sociale. Il soggetto assiste al deterioramento della sua salute e può fare investimenti per contrastare il peggioramento del suo stato fisico; questo perchè lo stato di salute influenza la produttività di un individuo: salute come capitale umano (es. istruzione modifica la produzione di mercato, il lavoro svolto). Influenza anche il tempo a disposizione da dedicare ad altre attività: per G., più riesco a produrre giorni di buona salute e più ho tempo libero da vivere. Dunque, il soggetto consuma servizi sanitari perchè sono input del suo processo produttivo da cui deriva la salute. Quando lo stock scende ad un livello minimo di salute, l'individuo muore.
Si investe in salute fino a che il beneficio marginale supera il costo (teoria della domanda neoclassica di servizi sanitari); quando non mi conviene più investire in salute, smetto (es. vecchiaia).
Per quanto riguarda l'istruzione, invece, questa è correlata positivamente con gli investimenti in salute effettuati: più è alta l'educazione e più è probabile che si ricoprono posizioni lavorative importanti: più è necessario restare in salute perchè meno ci si può permettere di assentarsi dal lavoro.
Il modello di G., dunque, sottolinea il carattere relativo e soggettivo del bene salute ed il ruolo attivo svolto dal consumatore: viene così superata quella concezione che vedeva la salute un bene assoluto e la quantità di tutela sanitaria da consumare come il risultato di una decisione totalmente esterna all'individuo.
Critiche: l'aver applicato troppo rapidamente i modelli di economia politica alla sanità. Inoltre:
1.    consumatore perfettamente razionale: la sovranità è comunque ridotta. I soggetti non sono così sovrani e razionali. Essi possono giudicare le conseguenze delle loro scelte in campo medico in quanto è su di loro che si riversano direttamente.
2.    Il consumatore non può fare tutto: non è in possesso di tutta l'informazione necessaria a comprendere il legame esistente tra il suo stato di salute ed i servizi sanitari; vi è la necessità di informazioni esterne di un medico che non esiste solo per acquistare servizi (come afferma G.).
Il modello di G., dunque, può rappresentare una piccola parte della domanda dei servizi, ovvero ciò che ognuno di noi fa prima di entrare nel circuito dei servizi sanitari.
Questo processo di domanda può essere scomposto in tre stadi:
1.    si decide se contattare o meno i servizi sanitari: il consumatore è mediamente sovrano delle proprie scelte (modello di G.):
2.    si sceglie il fornitore dei servizi;
3.    si sceglie il medico: inizia il rapporto medico-paziente: il medico determina il tipo e l'intensità di trattamento (qui siamo lontani dalla razionalità di G.).

Tratto da ECONOMIA SANITARIA di Angela Tiano
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