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Working model of the Child Interview


La WMCI è un'intervista semistrutturata videoregistrata, utilizzabile in ambito clinico e di ricerca per esplorare le rappresentazioni genitoriali del bambino, valutando il modo in cui il caregiver vive l'esperienza soggettiva con il figlio e le percezioni che ha della relazione con lui. Richiede circa un'ora per la sua somministrazione: l'intervistatore lascia fluire la descrizione del caregiver mentre racconta la storia del bambino ed esprime pensieri e sentimenti su di lui. L'intervista videoregistrata viene poi rivista con il genitore ed in questa occasione si possono riprendere alcuni aspetti della sua narrazione per chiedere delucidazioni. L'intervista inizia chiedendo notizie sulla storia del bambino e sulla relazione con lui: a differenza di un'anamnesi tradizionale, in cui si focalizza l'attenzione sullo sviluppo del bambino, qui l'enfasi è posta sull'esperienza soggettiva del caregiver nella sua relazione col figlio; l'esplorazione verte anche sui pensieri del caregiver nel periodo immediatamente precedente la gravidanza. Si chiede inoltre ai genitori se, a loro avviso, il bambino possiede caratteristiche che essi si attribuiscono e se abbia somiglianze con loro. I genitori sono invitati a descrivere gli aspetti più positivi e quelli meno piacevoli della relazione con il figlio, e ciò che desidererebbero cambiare se lo potessero. La valutazione genitore-bambino viene formulata considerando soprattutto l'organizzazione narrativa e la tonalità affettiva delle rappresentazioni genitoriali rispetto a ciò che viene comunicato sul bambino.
Le organizzazioni narrative identificate consentono di classificare 3 tipi di rappresentazioni: 1) rappresentazioni equilibrate: narrazioni che si presentano chiare, ricche di dettagli, in cui si è coinvolti positivamente nella relazione con il bambino, che è rispettato come individuo. Il tono emotivo prevalente è di gioia o di orgoglio; 2) rappresentazioni disinvestite: descrizioni distaccate e fredde in cui il bambino è descritto in termini vaghi e i genitori non sembrano molto coinvolti da lui. Il tono emotivo prevalente è di indifferenza. I genitori mostrano una certa rigidità nel rispondere ai cambiamenti; 3) rappresentazioni distorte: descrizioni confuse, incoerenti, irrealistiche. Il coinvolgimento eccessivamente preoccupato con il bambino impedisce una serena focalizzazione su di lui come individuo.

Tratto da MANUALE DI PSICOPATOLOGIA DELL’INFANZIA di Salvatore D'angelo
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