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La Monaca di Monza di Giovanni Testori


Uscita nel 1967, rappresenta la rinuncia al personaggio quotidiano preso dalla strada: è infatti un personaggio storico che favorisce la tra trasvalutazione simbolica.
Marianna de Leyva e Gian Paolo Osio diventano eroi positivi perché delineati come vittime tragiche, sono personaggi esemplari di una tragedia inseriti in un universo lacerato. Gian Paolo viene sacrificato, Marianna diventa narratore.
Nella prima parte del dramma la fatalità sta nel limite dell’uomo, ma nella seconda parte questa idea viene corretta e sembra risiedere direttamente in Dio, inteso come principio di un male inevitabile. La bestemmia diventa una rivolta contro Dio stesso per strappare alla sua indifferenza uno sguardo d’attenzione. Il lungo monologo di Marianna è fuori dal tempo, in uno scenario surreale. Marianna subisce dei fantasmi che la ossessionano.

Tratto da INVITO ALLA LETTURA DI TESTORI di Adriana Morganti
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