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Le principali difese di gruppo


1. FUSIONE: consiste nel negare le diversità in tutte le direzioni e nel ridurre a singolare ciò che è plurale. Il gruppo si comporta come una unità senza articolazioni, assorbe ogni valore mentre le singole parti lo perdono. La fusione è fisiologica, entro certi limiti, perché incrementa il senso di appartenenza. Superati i limiti, però, diventa patologica in quanto provoca una identificazione nel leader carismatico che mina le singolarità individuali. L’interno del gruppo è il buono, tutto ciò che sta fuori è cattivo: si soffre di sindrome persecutoria, nascono teorie del complotto e dell’accerchiamento.
2. SEPARAZIONE/DISTINZIONE: le emozioni di ansia, paura ed angoscia stimolano la difesa della separazione o della distinzione. Questa difesa ha lo scopo di tutelare le singolarità e le diversità, a livelli patologici porta allo scioglimento. Spesso si verifica già al momento della nascita del gruppo, quando invece che evidenziare i fattori in comune si sottolinea ciò che distingue.
3. DIPENDENZA: è una difesa che nasce dalla paura della responsabilità, del potere e della colpa. Si esprime nella dipendenza da una autorità interna, esterna o astratta rispetto al gruppo (attendo ordini, non posso prendere decisioni, non è colpa mia). E’ una difesa che consente di attenuare i sensi di colpa allontanando il peso degli errori.
4. CRISTALLIZZAZIONE: difende lo status quo per paura dei rischi connessi ad un eventuale cambiamento, comporta stereotipie, scarsa apertura, regole ferree, ritualità. La cristallizzazione implica il congelamento del tempo in quanto tutto deve rimanere com’è sempre stato. Questa difesa impedisce l’evoluzione del gruppo come insieme e quella dei singoli individui, offre stabilità sicurezza e prevedibilità mentre il cambiamento comporterebbe ansia, paura e disordine.
5. ASTRAZIONE: comprende tutte le comunicazioni ed i comportamenti che allontanano dalla realtà concreta di un certo gruppo in un certo momento. Si prende distanza dalla situazione reale del gruppo quando questa risulta insopportabile. Questa difesa risulta evidente quando le astrazioni non vanno in parallelo con l’esperienza concreta della vita del gruppo ma la sostituiscono.
6. PERSONALIZZAZIONE: la personalizzazione serve a considerare le persone nella loro interezza, diventa una difesa quando viene utilizzata per leggere le dinamiche di gruppo in modo individuale. Con questa difesa i comportamenti individuali sono visti come dipendenti dalla singola persona e non dalla relazione fra personalità diverse. Il gruppo cerca di allontanare da sé e gettare sul singolo un comportamento di risposta ad un bisogno del quale il gruppo non vuole farsi carico.  
7. EFFICIENTISMO: di fronte ad un problema del gruppo viene presentata in modo continuo la soluzione del “fare qualcosa”, ci si impegna su un compito pur di non riflettere su di sé. L’azione diventa così un diversivo per coprire i dubbi e le attese. L’efficientismo, però, non è efficienza né efficacia: è un movimento privo di senso, la cui funzione è quella di trascurare i problemi presenti.
8. SOTTRAZIONE: riguarda l’investimento e la circolazione di energia nel gruppo.

Tratto da PSICOLOGIA DI GRUPPO di Adriana Morganti
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