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Le lotte interne alla NATO

Joffe si chiede: Come ha fatto la NATO a sopravvivere nonostante le sue tensioni interne? Perché, contrariamente al Patto di Varsavia, non ci sono state rivolte interne? 
La Francia ha spesso affermato che le armi nucleari proteggono solamente chi le possiede ⇒ le deterrenza è solo nazionale e i rischi del nucleare non possono essere condivisi. 
Un modo più drastico per esprimere questo concetto è che nessuna nazione è disposta a commettere suicidio per un’altra. 
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Come ribadito spesso da De Gaulle, le armi nucleari hanno reso impossibili le alleanze. 
La questione dell’impossibilità dell’esistenza di un’alleanza nucleare in un mondo in cui vige la “legge” della Mutual Assured Destruction (MAD) è solo metà del vero problema che la NATO deve affrontare. 
L’altra metà è rappresentata dal fatto che una potenza nucleare non ha di per sé bisogno di fare alleanze. In passato, gli Stati si sono spesso alleati per aggregare le loro capacità militari contro un nemico. Tuttavia, oggi il potere deterrente nazionale non può essere “matematicamente sommato”, né aumentare le possibilità di vittoria, finché l’avversario detiene capacità nucleari sufficienti ad infliggere enormi danni in caso di rappresaglia. 
Tutto questo perché, nell’era degli armamenti nucleari, la qualità è decisamente più importante della quantità, e la qualità non può essere raggiunta semplicemente aggregando le forze ⇒ o uno Stato ha queste capacità o non le ha. Se le ha, esso non ha bisogno dell’aiuto di altri; se invece non le possiede, non può neanche sperare di trovarle, perché il paese “donatore” non vedrebbe alcun vantaggio nel condividere il proprio arsenale. Questa forma di “egoismo nucleare” potrebbe essere superata attraverso l’aggregazione di Stati nazione, che non sarebbe una mera alleanza, ma una nuova entità sovrana. 
Inoltre, secondo Joffe, un’alleanza nucleare, sarebbe di per sé poco vantaggiosa per la stessa potenza nucleare: gli Usa, infatti, si sono impegnati a difendere l’Europa occidentale, il Giappone ed Israele, ma nessuno degli alleati avrebbe contribuito a difendere il suolo americano. Anzi, con l’avvento del MAD, l’uso delle armi nucleari in difesa dei propri alleati, avrebbe posto gli Usa di fronte al dilemma di sacrificare una delle sue città per salvare Roma, Londra o Parigi. 

Tratto da TEORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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