Skip to content

Alcuni disturbi riguardo alle somatizzazioni


-dolori addominali ricorrenti o DAR, sono una sindrome di dolore ricorrente localizzato in zona ombelicale, spesso accompagnato da cefalea, vomito, diarrea o costipazione;
affinchè venga diagnosticata, c’è bisogno che per 12 settimane ci sia: dolore addominale persistente, senza alcuna relazione con eventi fisiologici o con altri disturbi gastrointestinali che potrebbero spiegare il dolore e deve interferire con le attività quotidiane.
I disturbi sono presenti maggiormente nelle ragazze rispetto ai ragazzi; sono da tenere in considerazione fattori psicologici e psicosociali:fattori che compromettono la qualità della vita a vari livelli ed in diversi aspetti;
-asma, è una patologia infiammatoria cronica delle vie aeree che provoca ripetuti episodi di affanno, mancanza di respiro, pressione toracica, tosse, specialmente la notte e/o la mattina presto.
Si attribuisce un importante ruolo alla componente ereditaria,ma nonostante questo, non è un disturbo genetico riconducibile ad una trasmissione mendeliana di caratteri dominanti, recessivi o legati al sesso.
Il principale sintomo è l’affanno; si possono individuare 3 fenotipi:
1)affanno transitorio, presente nei bambini al di sotto dei 3 anni con successiva scomparsa, dovuto ad una diminuzione funzionale dei polmoni alla nascita che tende poi a normalizzarsi;
2)affanno persistente, presente già prima dei 3 anni e che perdura oltre tale età; sembra essere presente in bambini con genitori asmatici: tale bambini hanno normali livelli di funzionalità polmonare alla nascita che poi decresce significativamente;
3)affanno ad esordio tardivo, che compare tra i 3 e i 6 anni, e con una stabilizzazione polmonare dopo i 10 anni.
Bambini con almeno 3 episodi all’anno e con un criterio maggiore(presenza di un genitore con asma, sensibilità allergica, ecc) o con due criteri minori(sensibilità al cibo, affanni legati ad infezioni,ecc) hanno il 65% di possibilità di sviluppare l’asma all’età di 6 anni, senza nessuno di questi criteri la percentuale si abbassa al 5%.
Negli ultimi vent’anni, vi è stato un incremento significativo nella popolazione mondiale.
Essa è correlata ad aspetti di natura psicologica e psicosociale; sono ritenuti fattori responsabili lo stress cronico o acuto; fondamentale è il rapporto con i coetanei, che comunque risulta compromesso a causa delle ridotte possibilità di partecipare ad eventi sociali e ad attività fisiche.
Alcune semplici raccomandazioni per bambini con un genitore asmatico:
1)prevenzione primaria: prolungare l’allattamento al seno, ritardare l’introduzione di cibi solidi, arieggiare la casa, evitare il contatto con gli animali domestici e l’esposizione al fumo passivo;
2)prevenzione secondaria:quando il sintomo è già comparso è necessaria una farmacoterapia preventiva con antistaminici e antiinfiammatori;
3)prevenzione terziaria: quando il disturbo ormai è diventato cronico è necessario evitare la disabilità e permettere una buona qualità della vita;
-mal di schiena:nonostante l’alta prevalenza, rimane ancora poco conosciuto e trattato:
Vi sono alcuni criteri clinici che permettono di categorizzare i pazienti in base alla localizzazione del dolore e ai risultati dell’esame clinico:
1)categoria 1: pazienti con dolore localizzato alla schiena senza irradiazione alle gambe e senza segni neurologici;
2)categoria 2: pazienti con dolore alla schiena fino alle gambe senza segni neurologici;
3)categoria 3: pazienti con dolore che si estende fino alle ginocchia senza segni neurologici;
4)categoria 4: pazienti con dolore che coinvolge la schiena, le gambe, le ginocchia e con segni neurologici positivi.
Vi è una relazione tra il mal di schiena e il BMI (indice di massa corporea) in donne che sono significativamente aumentate di peso negli ultimi 10 anni.
Vi è una prevalenza maggiore nelle femmine rispetto ai maschi e un’interferenza con le normali attività di routine. Tra i fattori di rischio ricordiamo: abusi fisici e violenze sessuali da parte delle figure di attaccamento, tossicodipendenza o alcolismo dei genitori, morte o perdita di una figura significativa per il bambino, abuso psicologico o rifiuto.
La qualità della vita di tali soggetti risulta altamente compromessa a vari livelli;
-sindrome da fatica cronica o SFC: è una malattia caratterizzata da una stanchezza non spiegata da alcuna causa nota, debilitante a tal punto da causare una riduzione dell’attività lavorativa o scolastica di oltre il50% e superiore ai 6 mesi e da altri sintomi quali: mal di testa, febbre, mal di gola, confusione mentale, perdita della memoria, disturbi del sonno, depressione, ecc e che non si allevia con il riposo.
I criteri maggiori sono:
sfatica mento persistente e debilitante in una persona senza una precedente storia per spiegare tale sintomo, che non si risolve col riposo e che dura almeno 6 mesi, esclusione di altre condizione fisiche come: malattie autoimmuni, tumori, dipendenza da farmaci, abuso di sostanze tossiche,ecc;
I sintomi sono:
febbre tra 37.5 e 38.6 ° C o brividi, cefalea, dolori muscolari, stanchezza muscolare generalizzata non spiegata, dolori alla gola, disturbi del sonno, i sintomi compaiono e scompaiono periodicamente in poche ore o in pochi giorni.
Il tipico paziente con SFC sia un adulto tra i 30 e i 40 anni di età, questa malattia è stata diagnosticata in soggetti di tutte le età, compresi adolescenti, bambini e anziani, di entrambi i sessi, si tutte le razze ed ogni gruppo socioeconomico.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.