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La fiaba e il mito

Fiaba e mito possono coesistere, la fiaba però non deriva dal mito, la fiaba ha una formula precisa che si costruisce da sé secondo LS = ci sono nella fiaba elementi collegati al rito di iniziazione.
Nella fiaba esistono tutti gli elementi della cultura che l’ha prodotta quindi è il principale metodo di trasmissione dei valori culturali in modo piacevole, in cui ci si rilassa e ci si apre all’inconscio e alla ricezione dei valori culturali che il bambino impara.
Anche con le feste vengono trasmessi i valori, sono educative.
Il modello inculturativo della cultura orale delle cultura arcaiche  non è mai istituzionale ma è  capillare.
La fiaba racconta il passaggio di stato del rito di iniziazione , quasi sempre l’eroe e le eroine della fiaba sono bambini o adolescenti e si concludono con il matrimonio -> inserimento nella vita adulta.
Nella fiaba esiste la valenza simbolica del viaggio nell’al di là, inizio di una nuova fase della vita, la morte e come si va nel mondo di là, quindi fare il viaggio nel mondo dei morti.
La ritualità dell’iniziazione è un momento delicato ed è il passaggio di stato più importante.
ERNESTO DE MARTINO =  ha raccolto materiale folcloristico  per la tradizione della cultura contadina della Puglia , ha fatto una ricerca in equipe = molta parte della tradizione orale legata alla vita comune, ha scoperto che durante il rito di passaggio della morte, durante i funerali, c’è un momento di scambio collettivo che dura 2 giorni in cui durante la veglia notturna si raccontano fiabe -> la fiaba veniva raccontata non solo nel momento di iniziazione ma per tradizione anche in altri riti di passaggio.
Il viaggio del morto è come il viaggio dell’eroe nella fiaba nel mondo sconosciuto : metafora del viaggio dell’anima del morto.
La cultura orale a differenza della globalizzazione tende a portare gli individui ad un’esaltazione e prevale il gruppo sull’individuo. Invece la globalizzazione fa si che prevalgano i pensieri del singolo individuo sul gruppo, si esaltano i pensieri dell’individuo rispetto al pensiero della cultura : uccisione della cultura.
La caratteristica di tutte le culture è un modello ordinato, oggi invece vi è disordine e capovolgimento.
C’è stato un passaggio dal relativismo culturale al relativismo del singolo, per cui il pensiero del singolo diventa legge. Se si afferma che tutto è relativo si assolutizza.
In passato non si conosceva il mondo della scrittura per cui la cultura orale è rigida : sistema di tradizione forte per cui le culture si sono trasmesse in modo perfetto.
Nell’ambito della trasmissione del modello culturale succedeva che l’innovazione del  singolo non aveva spazio  perché altrimenti aveva dissolto.
Oggi i modelli vengono imparati a memoria alla base della società fredda a  della società calda in cui il singolo doveva conformarsi al gruppo, non si poteva uscire dalle regole. La cultura orale si fonda sulla trasmissione ma non di tipo istituzionale.
Modello educativo del mondo agropastorale -> tradizione orale con fiabe, leggende, racconti di fatti del passato, proverbi e aneddoti.  Non si parlava di un epoca storica ma esisteva il ricordo di un passato tenuto vivo attraverso i ricordi.

Tratto da ANTROPOLOGIA CULTURALE di Selma Aslaoui
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