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Il nuovo impero hittita

Il nuovo impero hittita (1450 circa - XIII circa)

Si qualifica con l’espressione nuovo impero, il periodo della storia hittita che si apre a partire da circa il 1400 (XIV sec.) nel quale gli hittiti riprendono ad attuare una politica espansiva, alleandosi all’Egitto contro il potente Regno di Mitanni, comune e temuto nemico di entrambi. 
Per diversi anni comunque gli hittiti si trovarono in serie difficoltà, esposto agli attacchi e alle incursioni delle popolazioni vicine che riuscirono anche a saccheggiarne al capitale. Poi divenne sovrano Shuppiluliuma (1380-1340), che fortificò la capitale fino a renderla inespugnabile e che intraprese una campagna militare in grande stile contro Mitanni. Essendo impossibile vincere il nemico frontalmente egli lo aggiro ad oriente, con-quistandone alcune città e riuscendo infine a saccheggiarne la capitale. Il bilancio della guerra vedeva gli hittiti notevolmente raffor-zati e la loro influenza estesa fino alla Siria settentrionale; si aprì un periodo di pace. 
Diversi anni dopo, però, una crisi dinastica indeboliva Mitanni (che era anche pressato dal rinascere della potenza assira a Sud), e Shuppiluliuma decise di approfittarne con una nuova campagna militare che portò gli hittiti ad occupare direttamente l’intera Siria settentrionale e alcune importanti piazzeforti sull’Eufrate.
È questo il momento di mas-sima forza degli hittiti con il Regno di Mitanni impossibili-tato a risollevarsi, un saldo controllo sulla Siria settenario-nale e protettorati lungo tutto il corso dell’Eufrate. 
Giunto alla parità di potenza con l’Egitto, Shuppiluliuma volle stabilizzare la situazione sposando un suo figlio alla vedova del faraone Tutankh-amon, ed effettivamente far le due potenze si aprì un lungo periodo di pace, durante in qua-le, inoltre, qual che rimaneva del Regno di Mitanni fu posto sotto protettorato hittita.
Nel 1340 Shuppiluliuma morì durante un epidemia ma la politica di pace con l’Egitto fu mantenuta dai suoi successori. Suo figlio Mursili II inoltre, estese ulteriormente i confini dell’Impero a seguito di vittoriose spedizioni militari contro popolazioni barbariche ad oriente. è sotto il suo regno che l’Impero hittita raggiunge la massima potenza. 
Alla morte di Mursili II salì al trono il figlio Muwatalli, il quale dovette affrontare la ripresa dell’espansionismo egiziano; in particolare con la salita al trono del faraone Ramses II, lo scontro per l’egemonia in Siria giunse ad un punto critico e si ebbe la famosa battaglia di Qadesh (1299), rivendicata come vittoria da ambedue le parti. Si trattò di una battaglia violenta (perché entrambi i contendenti avrebbero stipulato al suo seguito un tacito armistizio), ma comunque rafforzò sopratutto gli hittiti che persino estesero leggermente la loro dominazione a zone della Siria centrale. Nei decenni seguenti le ostilità con l’Egitto rimasero ad un livello quiescente, probabilmente perché entrambi gli imperi temevano troppo la forza militare degli assiri.

Tratto da STORIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO di Lorenzo Possamai
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