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Psicologia, educazione e sviluppo secondo Frobel

l'educazione deve partire dall’interiorità e dal progetto divino quindi da una parte deve rispettare l’interiorità e dall’altra prestare attenzione alle manifestazioni esteriori.
Frobel vuole delineare una teoria dello sviluppo per cui ogni fase successiva  si costruisce su quello che viene acquisito  dalle fasi precedenti.  L’educazione deve rispettare in ogni età ciò che la caratterizza in quanto anche se le fasi di sviluppo sono comini per tutta la specie, l’unicità della persona ci porta in ciascuno di noi ad assumere aspetti individuali.
Frobel individua le prime tre fasi dello sviluppo :
1) Periodo del lattante -> incentrato sullo sviluppo corporeo
2) Periodo dell’infanzia -> caratterizzato dallo sviluppo del linguaggio e dell’attività rappresentativa, il linguaggio è forza e manifestazione dell’umanizzazione attraverso il quale l’unità dello spirito  si moltiplica nelle diversità dei sentimenti  e delle rappresentazioni. La dimensione fondamentale di questo periodo  è l’esteriorizzazione ed è importante il gioco perché è la maniera in cui l’attività si esprime nel bambino generando in lui gioia, libertà e soddisfazione.
3) Periodo della fanciullezza -> predomina l’istruzione , è il momento in cui la curiosità e l’interesse suscitano un movimento interiorizzante ed è la fase incentrata sull’apprendimento.
La figura e i compiti dell’educatore
l’educatore deve ricordare che l’educazione, l’istruzione e l’insegnamento devono lasciar fare, secondare e non prescrivere e intervenire in quanto il compito fondamentale  è quello di fare da mediatore tra l’allievo e la sua natura interiore ed esteriore.  
Il vero educatore è colui che aiuta il bambino a scoprire la propria legge interiore.
La prima figura da educatore deve essere rintracciata nella famiglia, l’attività educativa deve essere seguita dalla madre. Come Pestalozzi anche Frobel sostiene l’importanza del ruolo educativo della madre, ma non solo nell’allevamento del latte ma anche come prima educatrice. L’infanzia richiede da parte dei genitori attenzione allo sviluppo  e alla promozione di attività che rendono il bambino protagonista.
La maestra deve essere disponibile ad un’attenzione affettiva  ed individualizzata  e possedere un’attenta preparazione pedagogica.
I Giardini vennero divisi in una struttura per l’educazione infantile e in una scuola normale per la formazione degli insegnanti.  L’educatrice deve  conoscere la psicologia dell’alunno su cui innescare la propria attività educativa di giardiniera per guidare la libera espressione del bambino  attraverso attività e materiali in cui clima sereno.
Luoghi ed ambienti dell’educazione
il primo ambiente educativo è la famiglia in quanto in essa il bambino trascorre il primo periodo della sua vita e riceve dalla madre le sue prime attenzioni educative.
Nel 1817  fondò l’Istituto tedesco d’educazione generale che è una scuola-convitto di indirizzo umanistico.
Kindergarten è la scuola giardino  e luogo dove l’infanzia può crescere liberamente accudita da maestre-giardiniere. Non si tratta pi di un ricovero ma di un ambiente educativo che riproduce la serenità e la funzionalità degli spazi domestici.
Il Giardino è diviso in due parti : il lavoro comune e gli appezzamenti individuali.

Tratto da CULTURA PEDAGOGICA - LA STORIA di Selma Aslaoui
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