Skip to content

Sviluppo della sensibilità uditiva

Sviluppo della  sensibilità uditiva


Risposte a stimoli uditivi sono evidenziabili già a 12 settimane, cioè prima del completamente dell’apparato uditivo. La soglia uditiva diminuisce con l’aumentare dell’età gestazionale.
I suoni ad alta intensità provocano tachicardia mentre quelli a bassa intensità bradicardia fetale.
Nella cavità intrauterina, dopo giace il feto, vi è un rumore di fondo non specifico, il rumore del battito cardiaco materno e quello prodotto dai gas che passano nell’apparato digerente della madre.
La lunga esperienza della percezione del battito cardiaco materno lascia una traccia nella memoria del neonato che richiama alla mente il calore e il piacevole contatto vissuto nell’ambiente intrauterino.
Tra i rumori che penetrano nella cavità uterina vi sono quelli derivanti dall’ambiente: voce umani, musica, ecc, che sono poco attenuati dalla parete addominale e uterina materna se sono a bassa frequenza, mentre più attenuati con frequenze > 250 Hz.
La voce materna viene trasmessa attraverso i tessuti e le ossa fino all’utero, ha un’intensità intorno ai 60 dB e perviene al feto con una perdita di intensità di solo 8 dB, mentre le voci di altre persone hanno una perdita di circa 22 dB.
E’ importante sottolineare il fenomeno dell’abituazione, ovvero dell’estinzione progressiva delle risposte, in seguito all’apprendimento degli stimoli a tal punto da non essere più interessanti e quindi non da non essere più in grado di determinare risposte. Il tempo di abituazione è strettamente correlato con la velocità di apprendimento che è una misura di intelligenza: i feti che si abituano rapidamente sono ritenuti più intelligenti, quelli che si abituano meno velocemente o non mostrano affatto l’abituazione sono ritenuti avere problemi di apprendimento o quanto meno condizioni funzionali cerebrali non ottimali. Dunque, l’assenza dell’abituazione o deficit possono essere indici di ritardi o anomalie dello sviluppo del SN: iperattività, depressione, schizofrenia, danni cerebrali, sindrome di Down.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.