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Obiettivi della psicoterapia di gruppo

Obiettivi della psicoterapia di gruppo

Gli obiettivi principali sono: promozione di una capacità di mentalizzare noi stessi, gli altri e le relazioni; favorire una mentalizzazione implicita richiede del tempo, quasi un anno, affinchè il processo possa essere stimolato e consolidato come istanza del funzionamento psicologico individuale.
Focalizzarsi su una mentalizzazione in gruppo richiede che il terapeuta prenda il controllo del gruppo pur continuando a farne parte, dimostrando di essere un partecipante al gruppo e non un osservatore del gruppo, poi sarà necessario monitorare i livelli di ansia sia del gruppo nel suo insieme che dei singoli partecipanti, controllando che siano ottimali (né troppo alti e né troppo bassi): il controllo del gruppo si concretizza con l’uso della tecnica del “ferma e stai” attraverso la quale il terapeuta insiste affinchè il gruppo si concentri su ciò che sta accadendo in quel momento, infine tutti gli interventi che mirano ad accrescere la mentalizzazione del gruppo, nell’immediatezza del momento, sono la chiave per un’evoluzione costruttiva del gruppo.
Un indicatore comune, e a volte imprevisto, di un fallimento della mentalizzazione riconducibile ad intensi stati d’ansia è dato dal paziente che abbandona la seduta, per fare ordine nella propria mente stando da soli e lontani da altre menti ed in grado di ritornare dopo aver recuperatone il controllo dopo qualche minuto; ma il terapeuta può trovarsi nella necessità di abbandonare il gruppo momentanemente per aiutare il paziente a ritornare o può suggerire ad un membro del gruppo di accorrere in aiuto del paziente.
Le due forme di mentalizzazione sono strettamente intrecciate, la loro complessità sembra più una doppia elica che un continuum, in grado di generare una comprensione psicologica di noi stessi dalle molteplici sfaccettature, di codificare le nostre relazioni, di rappresentarle e di restituirle durante le nostre interazioni.
Lo scopo di ciascun intervento è di favorire un processo di mentalizzazione e di concepire prospettive diverse, quando il paziente si misura con una pluralità eterogenea di comprensioni di sé, ed è costretto a riconsiderare l’immagine che ha di se stesso, l’effetto che questa ha sugli altri e quello che gli altri hanno su di lui.

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