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La rievocazione durante la testimonianza nel processo penale


Consiste nell’attività di richiamo consapevole del materiale immagazzinato in memoria.
In tale momento possono presentarsi vari fattori che influenzano il contenuto della futura deposizione.
Un importante ruolo, in questa fase, è giocato dagli stessi meccanismi inconsci che interferiscono nella conservazione, come ad esempio il processo di integrazione.
Altra variabile che può contaminare il ricordo è l’eventuale interrogatorio a cui può essere sottoposto il teste prima del dibattimento.
Infestanti sono, inoltre, le domande implicative per presupposizione con le quali, inserendo nella domanda alcuni dettagli, si contamina il ricordo del teste che tende a considerare questi ultimi come pacifici: “ha visto la valigia sul portapacchi?”.
Nelle domande disgiuntive parziali si condiziona il teste a scegliere la risposta che più si avvicina al proprio ricordo: “l’uomo che ha visto era vestito di bianco o di nero?”(quando era vestito di grigio).
Anche l’uso di determinati termini può influenzare la testimonianza: “a che velocità viaggiavano le auto quando si sono urtate/schiantate?”.
Un’altra categoria di domande dotate di notevole forza suggestiva è quella delle domande condizionali, che possono essere positive: ”non era forse bianca l’auto che ha visto?”; o negative: “era forse bianca l’auto che ha visto?”.
Da come sono formulate le domande il teste avverte implicitamente che nel primo caso ci si attende una risposta positiva e nel secondo caso una risposta negativa.
Nelle domande indirette di tipo dubitativo il suggerimento è mascherato dalla forma indiretta e condizionale: “mi domando se lei ricorda se l’auto posseduta dall’imputato fosse una Fiat o un’Alfa Romeo.”.
Tali domande danno solo la sensazione di trovarsi in uno stato di libertà di scelta nel rispondere, che invece è illusorio.
Condizionano la testimonianza anche le affermazioni di dubbio spesso utilizzate per esercitare pressioni sul teste: “non si sta sbagliando?”.
Tali affermazioni richiamano lo spauracchio della falsa testimonianza.

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE PENALE di Stefano Civitelli
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