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Il rapporto tra enunciato ed enunciazione nel film



Il corpo del film si trova allora a custodire una sorta di segreto,
- sia a causa di un presupposto che rimane taciuto,
- sia a causa di un indizio che subisce un eccesso di travestimento;
In ogni caso si produce un esito che è assai lontano da quello visto in precedenza:
- l’enunciato non rende più conto di se stesso, ma si preoccupa solo dei propri contenuti: enunciato enunciativo;
- l’enunciazione non cerca più di rendersi in qualche modo protagonista, ma si ritira di buon ordine dietro le quinte: enunciazione sfuggente.
Un riscontro a questi andamenti si trova riflettendo sul diverso trattamento cui può andare incontro l’enunciatario: basta disporre da un lato certi appelli allo spettatore e dall’altro la maggioranza dei film narrativi.
Una tale divisione di campo evoca altre antinomie: non tanto la distinzione platonica tra diegesis e mimesis o quella jamesiana tra narrare e mostrare, quanto piuttosto la distinzione tra piano discorsivo e piano storico o quella tra commento e racconto, con cui si oppone


Tratto da CINEMA di Nicola Giuseppe Scelsi
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