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Definizione di interpretazione della legge

Interpretare un testo vuol dire decidere che cosa si ritiene che il testo possa effettivamente significare e di conseguenza come vadano risolti i conflitti che insorgono nella sua applicazione.
L’interpretazione può essere:

  • letterale: segue il senso proprio di ciascuna parola;
  • logica: individua la ratio(cioè lo scopo)del legislatore(volunta legis);
  • sistematica: attribuisce alle disposizioni un significato che le rende reciprocamente compatibili.
  • storica: cerca l'intenzione del legislatore in base al momento storico in cui è stata emanata.
Se l’interpretazione logica coincide con quella letterale si ha un’interpretazione dichiarativa, se invece l’interpretazione logica fornisce maggiori elementi rispetto all’interpretazione letterale si perviene ad una interpretazione estensiva, nel caso opposto l’interpretazione si dirà restrittiva.
In base ai soggetti che interpretano la leggi si distinguono 3 interpretazioni:
  1. giudiziale:  nasce dal lavoro dei giudici nell’esercizio della funzione giurisdizionale;
  2. dottrinale: costituita dagli apporti di studio dei cultori di materie giuridiche;
  3. autentica:  si ha quando il legislatore emana una nuova norma per chiarire il significato di una legge già in vigore. Essa è considerata una vera e propria produzione del dir.  Le leggi di interpretazione autentica sono retroattive.

Tratto da ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO di Antonio Amato
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