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I modelli spaziali delle città globali

I  modelli spaziali delle città globali


IL PROBLEMA DEI LIMITI POLITICI. Negli USA il grande problema sta nel conflitto tra legge federale e legge statale: la prima in teoria entra solo nelle materie giuridiche che non sono di stretta competenza di ogni singolo stato; per il resto delle materie permane l'eterno conflitto tra centro e potere locale.


BIFORCAZIONI DEI MODELLI SPAZIALI DELLE CITTÀ GLOBALI. La cosiddetta biforcazione di classe, considerata il primario effetto della globalizzazione, non è in realtà solo frutto del processo globale. La disoccupazione di NY, ad esempio, cresce indipendentemente dai successi di Wall Street; sin dal 1987 la supremazia economica del WTC non basta a compensare le carenze e le disparità nei guadagni e nei sussidi di disoccupazione. A Chicago ciò è frutto del declino dell'era fordista, amplificato dalle tensioni razziali a livello dello spazio urbano. A LA lo scarso livello di scolarizzazione degli immigrati messicani è un significativo fattore di diseguaglianza. Sono disparità riflesse nei panorami urbani, dove le mescolanze spaziali vengono determinate, regolate o inibite dall'incremento dei profitti del mercato immobiliare e da quelle successioni demografiche sicuramente più mutevoli ed estreme. Insomma, le dinamiche globali è chiaro come non siano le uniche forze in gioco.

LE RELAZIONI SOCIALI ALL'INTERNO DEGLI SPAZI URBANIZZATI. La dimensione pubblica di New York e quella privata di Los Angeles. I conflitti tra neri e bianchi a Chicago. Vd pag. 108 e sgg.


Tratto da GEOGRAFIA DELLE CITTÀ GLOBALI di Gherardo Fabretti
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