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L’empatia come comprensione e condivisione

L’empatia come comprensione e condivisione


A partire dagli anni ottanta, l’empatia è stata considerata un’esperienza primariamente affettiva, in cui, tuttavia, i processi cognitivi giocano un ruolo altrettanto importante. La persona empatica non solo comprende, ma anche condivide e partecipa allo stato emotivo dell’altro. Va comunque precisato che alcuni autori, anche ai giorni nostri, distinguono e scindono chiaramente le due dimensioni che definiscono i processi empatici.
Feshbach è la prima autrice nell’ambito della letteratura psicologica che considera l’empatia come un concetto multicomponenziale. Secondo questa studiosa empatizzare con qualcuno significa provare esattamente l’emozione sperimentata da chi stiamo osservando.
Si tratta di un’esatta concordanza affettiva, in cui, tuttavia, vi è piena consapevolezza che l’emozione condivisa deriva dall’emozione dell’altro (condivisione vicaria). In quest’ottica, la componente affettiva e quella cognitiva svolgono un’azione integrata per generare una risposta empatica.
Secondo Hoffman, con tutta probabilità lo studioso più autorevole dell’argomento, l’empatia può essere definita in termini funzionali (cioè orientati a esplicitare i processi sottostanti alle reazioni empatiche) come «la scintilla che fa scaturire la preoccupazione umana per gli altri, mentre in termini fenomenologici (cioè volti a descrivere un fenomeno nel suo manifestarsi) consiste in «una risposta affettiva più appropriata alla situazione di un altro che alla propria».
Secondo Hoffman per poter parlare di empatia non è indispensabile riuscire a mettersi nei panni dell’altro, dal momento che una partecipazione/condivisione può avvenire attraverso diversi processi, il cui fondamento è lo sviluppo progressivo della capacità di differenziare il sé dall’altro, così da comprendere sempre più chiaramente che la causa del proprio vissuto consiste nell’emozione dell’altro. Nel modello di Hoffman, si può essere empatici fin dalle primissime fasi della nostra vita.

Tratto da CHE COS'È L'EMPATIA di Anna Bosetti
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