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Gli autori successivi a Kraepelin


Bleuler non fu il solo a tentare di introdurre la dimensione psichica nella comprensione della malattia. Alla scuola di Seildelberg va il merito della fondazione vera e propria della psicopatologia della schizofrenia, nel tentativo di superare i limiti di una psichiatria kraepeliana, esclusivamente nosologica e somatica.
L’assunto secondo il quale le psicosindromi formano una unità come malattia somatica è stato visto come un postulato, un desiderio ancora non realizzato.
Da qui la necessità della psichiatria europea di esplorare il paziente dapprima psicologicamente, e oggi, anche antropologicamente, cioè di appercepirlo come persona, con motivi, riflessioni e sentimenti, anche sulla propria malattia.
Schneider vede la schizofrenia e la ciclotimia come tipi, proprio nel senso del tipo ideale, di Max Weber, nella ricca varietà dei possibili quadri clinici, introducendo una maggiore relatività nella classificazione delle psicosi endogene.  
Possiamo servirci di entrambi, del criterio nosodromico e di quello psicopatologico, perché è solo la ricerca del sintomo che ci permetterà la prognosi. I vantaggi della psicopatologia scheneideriana sono innegabili, anche se non pervengono a un concetto diagnostico preciso della sindrome. Schneider distingue il tema (o contenuto) e la forma, lasciando il tema alla psicoanalisi. All’analisi del tema, la diagnosi si arresta e con essa anche l’eredità di Kraepelin.
Jaspers, con la sua metodologia psicopatologica (descrizione chiara, comprensione psicologica della personalità e della storia di vita, e interazione tra queste e i sintomi), rende possibile la comprensione reclamata dai rivoltosi, senza sacrificare la diagnosi.
Le tendenze attuali della psicopatologia da un lato tendono molto sul versante della psicopatologia jaspersiana e dall’altro tendono a livelli diversi di concettualizzazione dei fenomeni psicotici indicati come schizofrenici.
L’urto con il testo kraepeliano è ancora fecondo e ci aiuta a una presa di coscienza delle nostre presupposizioni e dei nostri pregiudizi.

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