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Relazione prenatale a rischio


Come la madre vive, cioè come si alimenta, come riesce a gestire le proprie ansie, i problemi economici e personali nei 9 mesi, influenzerà moltissimo la sua relazione con il neonato e il modo in cui il suo bambino crescerà e svilupperà le sue capacità. Tutta la famiglia partecipa, direttamente o indirettamente, alla relazione con il feto, ma i due partner che contribuiscono maggiormente al mantenimento di una sana e adeguata relazione sono
-la madre: in buone condizioni, esente da stress fisici e psicologici, felice di aspettare un bambino e che viva con il marito e i familiari piacevolmente questa fantastica esperienza, sia desiderosa di relazionarsi con lui, proteggerlo, coccolarlo e amarlo già prima della sua nascita; anche il ruolo del padre è molto importante per tutta la durata della gestazione: restare accanto alla moglie ed essere per lei un compagno a tutti gli effetti;
- e il feto: sano, esente da qualsiasi malformazione, ereditaria o acquisita, in particolare del SN.
Lo stress materno determina nel nascituro ipertensione arteriosa, acidosi e bradicardia, irritabilità, ipertonicità, iperattività, imputabili queste ultime ad alto tasso di catecolamine nel suo organismo.
Oltre alla vasocostrizione da stress, vi è anche quella da nicotina: il fumo di una sigaretta infatti contiene un’elevata concentrazione di anidride carbonica e ossido di carbonio che diminuiscono la percentuale di ossigeno nei polmoni nei suoi polmoni e quello trasferibile attraverso la placenta al feto.
bere alcolici in gravidanza può determinare la sindrome fetale da alcol caratterizzata da basso peso alla nascita, microcefalia e ritardo mentale.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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