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La disciplina uniforme sul contratto di vendita

La disciplina uniforme sul contratto di vendita

L'evoluzione storica ha prodotto nel mondo tante discipline differenziate di contratto di vendita.
Dal punto di vista degli scambi transnazionali queste differenze comportano delle difficoltà: l'uomo d'affari è costretto ogni volta che supera i confini a fare i conti con legislazioni sulla vendita che possono anche essere molto diverse. Questo ha una ricaduta di tipo amministrativo e di tipo economico: i contratti sono stipulati in base a condizioni studiate dagli avvocati, che comportano costi altissimi.
Per ovviare a queste difficoltà si è pensato di intervenire prevedendo una disciplina uniforme, cioè un set di regole emanato a livello internazionale, concordato in modo da rendere la normativa della vendita internazionale uguale in un'area il più possibile ampia.
Ci fu un primo tentativo a metà degli anni '60, ma si rivelò fallimentare poiché la normativa congegnata venne creata sulla base di regole troppo riferite ad un ordinamento nazionale (ordinamento romano-germanica), pertanto pochi furono gli Stati aderenti alla proposta di convenzione internazionale: aderirono solo gli Stati le cui soluzioni interne somigliavano alle soluzioni convenzionali. Le convenzioni sulla vendita internazionale del 1964 furono ratificate solo da 7 Stati, quando l'idea era di predisporre una disciplina valida a livello globale.
Per far fronte ad un problema comunque esistente, a partire dall'inizio degli anni '70 cominciò a muoversi l'ONU, in particolare l'UNCITRAL (la commissione ONU per il commercio internazionale), che mise al lavoro un gruppo di esperti chiedendo loro di creare una disciplina della vendita che da un lato fosse stesa alla luce di rilievi comparatistici (in modo da essere il più possibile accettabile), e dall'altro che fosse adeguata al commercio internazionale.
La commissione giunge nel 1980 ad elaborare un progetto di convenzione, che viene presentato l'11 aprile 1980 all'Assemblea dei delegati dei Paesi ONU. Nel corso della seduta plenaria nella sala del Palazzo ONU di Vienna, l'Assemblea approva la proposta e la convenzione diviene il progetto ufficiale di disciplina uniforme della vendita internazionale proposto dall'ONU agli Stati.
A partire dal quella data cominciano le ratifiche, e gli Stati fanno così entrare quella disciplina quale norma vigente nel proprio ordinamento. L'Italia ratificò con una legge del 1988, per cui il contratto di vendita internazionale da quella data è disciplinato non dalle regole del codice civile, bensì da quelle convenzionali.

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