Il sistema di educazione degli adulti

L’espressione “sistema formativo integrato” si incontra frequentemente nel campo dell’educazione degli adulti, come molte altre espressioni spesso utilizzate, soprattutto per indicare un’intenzione, un obiettivo di lungo periodo e non un dato esistente. Eppure non esiste espressione che meglio rappresenti l’assetto necessario alle azioni formative rivolte agli adulti.
Le competenze del sistema formativo, inteso come tendenza all’educazione permanente, dovrebbero essere sostanzialmente ripartite tra l’amministrazione centrale dello Stato e gli enti locali: all’amministrazione centrale dovrebbero essere ricondotte le attività che hanno come obiettivo il conseguimento di un titolo di studio e agli enti locali le attività educative che non prevedono il rilascio di un titolo di studio (attività educative non formali).
La costituzione di un sistema di educazione degli adulti, in particolare le attività formali, necessita dunque di provvedimenti legislativi nazionali e regionali. Ma è l’ente locale che si presenta come il soggetto di riferimento per l’avvio, il consolidamento e lo sviluppo di un sistema locale di educazione degli adulti.
Il ruolo dell’ente locale
Il ruolo dell’ente locale viene visto oggi come fortemente ridimensionato.
Il ridimensionamento è dovuto all’intreccio di una serie di fattori che potrebbero essere considerati, a loro volta, come fattori ostacolanti le stesse politiche di educazione degli adulti: in primo luogo, la richiesta di un arretramento del pubblico in vari settori in cui si articola la complessità sociale e in secondo luogo, il divario crescente tra l’aumento dei bisogni sociali (di prevenzione o riduzione del disagio e di aumento dell’agio) e il decremento delle risorse per farvi fronte.