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La figura di Ludovico Ariosto

Insieme a Machiavelli, Ariosto è lo scrittore più rappresentativo del Rinascimento italiano. La figura di Ariosto appare già diverso rispetto ai poeti precedenti della nostra letteratura. Rispetto ad esempio alla vicenda personale di Dante, travolto dalle lotte politiche e dall'esilio, la sua vita è piuttosto comune, ed è rappresentata dal poeta in termini per niente mitizzati. Nessun altro autore pare così umanamente vicino, lontano da pose letterarie e autocelebrazioni.

In questo panorama, la scrittura non possiede più strumenti e valori; può, al massimo, mettere ordine di fronte alla complessità e all'ambivalenza della realtà (come nell'Orlando Furioso). Ciò si evidenzia già nelle Lettere. Se l'epistolario di Petrarca è il frutto di una rigorosa elaborazione letteraria, quello ariostesco è ancorato a situazioni reali, trattate in modo diretto. Nell'epistolario di Ariosto manca, addirittura, ogni requisito di organicità e costruzione letteraria.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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