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Le attività primarie dell'economia


La geografia economia è lo studio di come una popolazione si guadagni da vivere, di come i mezzi di sussistenza varino a seconda delle aree, di come le attività economiche risultino territorialmente interrelate e connesse. Essa applica quello che è l’interesse generale della geografia per i mutamenti territoriali alle particolari circostanze della produzione, dello scambio e del consumo di merci e servizi. In realtà, non possiamo davvero comprendere la totalità delle attività economiche di oltre sei miliardi di esseri umani. Non possiamo esaminare l’infinità varietà di prodotti e dei servizi che si trovano ovunque sulla superficie terrestre, né possiamo ricostruire tutte le innumerevoli interrelazioni. Anche se fosse possibile, non resterebbe valido nel tempo perché le attività economiche umane sono soggette a cambiamento. I geografi economici cercano punti fermi. Tentano di elaborare generalizzazioni utili a comprendere il labirinto di varianti economiche che caratterizza l’esistenza umana.
Entro i confini delle possibilità dell’ambiente, le strutture culturali possono condizionare decisioni economiche o produttive. A dettare la scelta di raccolti e bestiame, possono essere preferenze alimentari fondate sulla cultura o sulle condizioni ambientali. Nelle aree islamiche, dove il credo religioso proibisce il consumo di carne suina, non si allevano i maiali.
Le decisioni politiche, inoltre, possono incoraggiare o scoraggiare, attraverso sussidi o tariffe protezionistiche, i modelli di attività economica. Infine, la produzione è controllata dai fattori economici della domanda, che tale domanda si esprima attraverso il meccanismo del libero mercato, attraverso le disposizioni governative, attraverso le necessità di consumo di una singola famiglia che produca per i propri bisogni.
È possibile distinguere un numero ristretto di stadi produttivi e di attività di servizio. Le attività primarie sono quelle attività che raccolgono o estraggono qualcosa dalla terra. Si collocano all’inizio del ciclo produttivo, nel quale gli esseri umani sono in più stretto contatto con le risorse e le potenzialità dell’ambiente. Tali attività implicano la produzione di generi alimentari di base e di materie prime: esempi tipici sono la caccia, la raccolta, la pastorizia, l’agricoltura, la pesca, la selvicoltura, l’estrazione minerarie e le cave. Le attività secondarie sono quelle che aggiungono valore ai materiali, modificandone la forma o combinandoli, per creare prodotti più utili e di maggior valore. In ciò sono incluse la produzione di ceramica o legno, la fusione del rame, la fabbricazione dell’acciaio, la siderurgia, la produzione di automobili, le industrie tessili e chimiche, la produzione di energia e l’industria edilizia. Le attività terziarie consistono in quelle occupazioni e specializzazioni lavorative che forniscono servizi ai settori primario e secondario e servizi alla comunità. Comprendono servizi finanziari, commerciali e amministrativi. Tali servizi possono occuparsi anche della vendita via Internet e di fornire informazioni sull’entità della domanda di mercato.

Tratto da I CONCETTI CHIAVE DELLA GEOGRAFIA di Gabriella Galbiati
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